Xiaomi Mi A2, sarà il degno successore di Mi A1?
Xiaomi Mi A2 ha un arduo compito: ripetere il successo di quel Mi A1 che è stato il vero crack nella fascia mid-level di qualità dello scorso anno. Saprà ripetere le gesta del suo illustre predecessore?
Xiaomi Mi A2, prosecuzione della specie
Dopo aver recensito il Redmi S2, adesso è la volta un prodotto che si porta sulle spalle un’eredità notevole a dover passare attraverso la lente d’ingrandimento di The Geekerz. Xiaomi Mi A2, infatti, oltre ad essere ancora un dispositivo AndroidOne, si propone di migliorare quegli aspetti che l’utenza, peraltro decisamente soddisfatta, ha sottolineato nello Xiaomi Mi A1. La scheda tecnica di Xiaomi Mi A2 descrive un dispositivo mid-level solo di nome:
- Display: 5.99 pollici, Full HD+ (2160 x 1080 pixel), 18:9, 404 PPI, vetro Gorilla Glass 5
- Processore: Snapdragon 660
- GPU: Adreno 512
- RAM: 4/6 GB
- Memoria: 32/64/128 GB
- Fotocamera principale: doppia, un sensore Sony IMX376 da 20 mega-pixel, f/1.75 e pixel da 1.25μm ed un sensore Sony IMX486 da 12 mega-pixel, f/1.75
- Fotocamera anteriore: Sony IMX376 da 20 mega-pixel
- Batteria: 3010 mAh con supporto alla ricarica rapida Qualcomm Quick Charge 3.0
- Sicurezza: lettore d’impronte digitali posteriore
- Connettività: Bluetooth 5.0, sensore ad infrarossi, supporto dual SIM LTE, Wi-Fi ac Dual Band, USB Type-C, GPS/A-GPS/GLONASS/BeiDou
- Sistema operativo: Android Oreo 8.1 (Android One)
- Dimensioni: 158,8 × 75,5 × 7,3 mm
- Peso: 168 grammi
Xiaomi MI A2, lo stile non è tutto
Non male per un dispositivo di questa fascia di mercato. Bisogna sottolineare, però, un design decisamente troppo anonimo, che non permette allo Xiaomi Mi A2 di spiccare in un espositore con altri smartphone. Ma cosa importa? In fondo sono altre le frecce al suo arco per preoccuparsi anche di essere “bello”. Altrettanto classico il retro dove, in uno chassis di alluminio ben costruito, anche se di aspetto un po’ economico e fragile (ecco il perchè della cover in silicone compresa nella confezione), spiccano il sensore delle impronte digitali e la doppia fotocamera che non fa nulla per nascondere la sua fonte di ispirazione (qualcuno ha detto iPhone X?).
Fregiandosi della denominazione AndroidOne, con Xiaomi Mi A2 non ci dovremo preoccupare degli aggiornamenti, garantiti per almeno 18 mesi e rilasciati in tempo reale con i dispositivi made in Google. Al momento della configurazione il “mio” esemplare mostra ancora le patch di sicurezza dello scorso mese di Agosto; tanto per fare un semplice confronto, il mio Essential Phone ha già ricevuto quelle di Settembre. Vedremo se lo smartphone mi notificherà qualche novità nei prossimi giorni. Giorni che lo vedranno accompagnare la mia giornata come telefono aziendale, notoriamente sottoposto ad uno stress decisamente più alto dei miei dispositivi personali. Come se la caverà? Seguitemi nelle prossime settimane e lo scopriremo insieme.
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