Xiaomi 14 in prova @TheGeekerz
C’è voluto qualche mese, è stato presentato lo scorso 26 Febbraio al MWC 2024 ma, finalmente, Xiaomi 14 è arrivato in prova qui @TheGeekerz.
Xiaomi 14, unico e solo
Dopo quattro mesi dalla sua presentazione ufficiale in Europa (e a quasi otto da quella in Cina) non è certo una novità: quest’anno, lo Xiaomi 14, insieme al favoloso Xiaomi 14 Ultra, è l’unico modello ad essere arrivato alle nostre latitudini. A differenza di quanto succede in Cina, infatti, dove insieme a questo modello esiste anche lo Xiaomi 14 Pro, la scelta dell’azienda è stata quella di non importare il modello Pro, per preservare le vendite del 14 Ultra, visto che la differenza di prezzo si sarebbe rivelata troppo limitata (un paio di centinaia di Euro). Da notare che, ovviamente solo in Cina, lo Xiaomi 14 Pro è disponibile anche in versione “Titanium Edition”
Lo Xiaomi 14 è arrivato in Italia in due configurazioni di RAM/memoria: 12/256 e 12/512 GB (come il modello in prova). Al momento della presentazione il prezzo era, rispettivamente di 999 e 1099€. All’epoca, erano disponibili anche un paio di promozioni; la prima prevedeva lo smartwatch Xiaomi Watch 2 Pro in regalo. La seconda prevedeva fino a 200€ di sconto se si consegnava un vecchio smartphone al momento dell’acquisto. Ad oggi, sullo store ufficiale di Xiaomi, i prezzi sono sempre gli stessi ma, ovviamente, basta cercare un po’ in rete per trovare ottime occasioni, come QUESTA di ebay, che permette di risparmiare quasi 400€ sul modello che ho in prova. Se non altro, i prezzi ufficiali non sono aumentati rispetto al precedente Xiaomi 13.
Ovviamente si parla di uno smartphone “premium”, caratterizzato dalla scelta di materiali top e, caratteristica che ha sempre contraddistinto i modelli della serie numerica di Xiaomi “non Pro”, da dimensioni umane, grazie al display da “soli” 6,36 pollici. La costruzione è allo stato dell’arte, in ogni aspetto; il frame è in alluminio ed il vetro che protegge il display è Gorilla Glass Victus. Il retro del modello in prova, di un bellissimo colore Black, è anch’esso in vetro, scelta che lo rende totalmente refrattario alle impronte delle dita. Certo, risulta essere decisamente scivoloso, ma basterà calzare la cover in dotazione, nera come lo smartphone (avrei preferito trasparente, in realtà), per mettersi al riparo da rischi inutili. A proposito di confezione: un plauso e voto massimo per la dotazione che, oltre alla citata cover, prevede anche un alimentatore rapido da ben 90 Watt. Alla faccia di Apple, Samsung e Google.
L’unica nota stonata, in mezzo a cotanta bellezza è, secondo me, il supporto delle fotocamere. Nello stesso spazio, uguale a quello dello Xiaomi 13, QUI la mia recensione, in pratica, è stato inserito un supporto più grande, che non si armonizza con tutto l’insieme, molto elegante, quasi fosse un corpo estraneo. Anche la serigrafia che riporta il nome e le specifiche di Leica, partner anche per questo modello, poteva, sicuramente, essere meglio integrata. Capisco la necessità di differenziarlo dal modello precedente, ma forse si poteva fare qualcosa di meglio. Di seguito i due modelli a confronto, per capire meglio cosa intendo. Da notare che, sul modello di quest’anno, il supporto delle fotocamere ospita anche il sensore IR, tipico degli Xiaomi.
Ovviamente, così come per i materiali e la qualità costruttiva, anche l’HW dello Xiaomi 14 offre quanto di meglio sia al momento disponibile. Il processore è lo Snapdragon 8 Gen3, accompagnato da 12 GB di RAM e 256/512 GB di memoria UFS 4.0, non espandibile. Migliorato rispetto allo Xiaomi 13 anche il display LTPO OLED da 6,36 pollici, del quale aumentano la risoluzione (1200 x 2670 pxl) e la luminosità massima, che arriva fino a 3000 nits, Non manca, ovviamente, il supporto all’HDR10+ ed il refresh-rate dinamico 1-120 Hz. Di seguito la scheda tecnica completa.
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- Display: LTPO OLED da 6,36 pollici, FullHD+, HDR 10+, Dolby Vision, refresh-rate 1-120 Hz, luminosità max 3000 nits, vetro Corning Gorilla Victus
- Processore: Snapdragon 8 Gen3 5G
- Scheda grafica: Adreno 750
- RAM: 8/12 (versione in prova) GB dinamica
- Memoria: 256/512 (versione in prova) GB UFS 4.0, non espandibile
- Sistema operativo: Android 14, HyperOS 1.0.20.0
- Fotocamere posteriori: principale da 50 Mpx, f/1.6, 23mm (wide), 1/1.31″, 1.2µm, dual pixel PDAF, Laser AF, OIS; ultra grandangolare 50 Mpx, f/2.2, 14mm, 115˚; teleobiettivo 50 Mpx, f/2.0, 75mm (telephoto), PDAF (10cm – ∞), OIS, 3.2x optical zoom
- Fotocamera anteriore: 32 Mpx, f/2.0, 22mm (wide)
- Connettività: USB “C” 3.2, Wi-Fi 802.11 a/b/g/n/ac/6e/7, dual-band, Wi-Fi Direct, Bluetooth 5.4, NFC, 5G, Dual-SIM
- Extra: sensore prossimità fisico, ottico
- Sicurezza: sensore impronte a display, sblocco con riconoscimento 2D del volto
- Batteria: 4610 mAh, ricarica rapida cablata a 90 Watt, wireless a 50 Watt, 10 Watt reverse
- Dimensioni: 152.8 x 71.5 x 8.2 mm
- Peso: 188 grammi
- Colori: White, Black (versione in prova), Flora Green
Ovviamente di altissimo livello anche il comparto fotografico, che può contare su tre sensori, tutti da 50 Mpx. Il principale sfrutta un sensore da 1/1.31″, apertura focale f/1.6 e stabilizzato otticamente. Il secondo è un ultra grandangolare a 115° ed il terzo un teleobiettivo 3,2x ottico con lunghezza focale pari a 75 mm, che permette anche degli ottimi scatti in modalità “ritratto”. La fotocamera frontale è un’ottima 32 Mpx. Di seguito i primi scatti che ho effettuato al volo, che dimostrano tutta la qualità del trittico di fotocamere, in particolare quella ultra grandangolare.
Per quanto riguarda il SW, lo Xiaomi 14 è stato il primo a ricevere la nuova iterazione dell’interfaccia Xiaomi che, come tutti sapete, si chiama HyperOS, basata, ovviamente, su Android 14. È ormai appurato che i cambiamenti rispetto alla vecchia MIUI non sono così evidenti ma, in ogni caso, il nuovo OS è decisamente più leggero e meno affamato di risorse. Resta, anche se camuffata meglio, qualche somiglianza con iOS di Apple, un “vizietto” di cui Xiaomi non riesce proprio a liberarsi. Per la cronaca, il mio Xiaomi 14 ha già ricevuto un aggiornamento, non appena ho concluso la configurazione.
Come prima introduzione allo Xiaomi 14 direi che possiamo fermarci qui. Il fatto di averlo ricevuto a distanza di qualche mese dalla presentazione ufficiale, mi libera dall’urgenza della recensione, dandomi la possibilità di provarlo con calma e con la certezza che i classici difetti di inizio produzione sono già stati corretti. Pertanto sarà con me in queste settimane che seguiranno, accompagnandomi come dispositivo aziendale, pronto a caricarsi sul processore, che non ha perso la tendenza ad alzare la sua temperatura quando è sotto sforzo, comportamento tipico delle CPU Qualcomm, tutta la fatica delle mie giornate lavorative.