vivo e Iqoo diventano un’unica entità
I principali costruttori di smartphones cinesi sono stati al centro dell’attenzione in questi giorni e le voci hanno riguardato anche vivo e iqoo.
vivo e iqoo, razionalizzazione delle risorse
Il mondo dei costruttori cinesi di smartphones non sta attraversando un bel momento, soprattutto per quanto riguarda il mercato europeo. Nei giorni scorsi sono arrivate notizie che riportavano la possibile volontà di OPPO e OnePlus di lasciare alcuni paesi europei, Francia e Germania in primis. Le due ex aziende del gruppo BBK si sono poi affrettate a smentire i rumors, confermando l’impegno nel vecchio continente. Oggi è stata la volta di vivo e del suo sub-brand iqoo, un marchio che, almeno ufficialmente, non è mai arrivato nel nostro paese. Nel 2019, la nascita di iqoo seguiva quanto già fatto da Xiaomi con i vari Redmi e POCO, OPPO con realme e, ancora, ZTE con i brand Nubia e RedMagic.
Il motivo per i quali si compiono queste operazioni è facile da intuire: il brand principale si occupa dei dispositivi top di gamma, lasciando al sub-brand il know-how per gestire le fascie meno prestigiose del mercato. Ovvio che tali decisioni portano ad un aumento dei costi importanti, visto che si devono raddoppiare i team di ricerca e sviluppo oltre che dedicare risorse separate per ognuno dei marchi. Nel caso di Xiaomi, il vantaggio è proporre, di fatto, lo stesso dispositivo in mercati diversi senza l’obbligo di produrne di nuovi appositamente.
Per quello che riguarda vivo e iqoo, la situazione è leggermente differente. Per il suo sub-brand, infatti, la casa madre aveva pensato a due organizzazioni completamente indipendenti, dalla progettazione ai canali di vendita, passando per due siti web distinti e separati. Gli smartphones iqoo vantano specifiche tecniche da veri e propri top di gamma, ma prezzi decisamente più bassi dei modelli vivo. Paradossalmente, proprio questo aspetto è stato il cardine della decisione, insieme agli altri, ovviamente, di riportare il sub-brand sotto l’ala “protettiva” della casa madre. Visti i prezzi inferiori, anche in maniera significativa, i venditori on-line del mercato orientali, infatti, non avevano nessun interesse ad incentivare le vendite dei prodotti iqoo, se non a prezzi sottocosto o con guadagni ridotti al minimo. La decisione di vivo fa si che tutto ciò che prima era diviso in due entità distinte, diventi un unico gruppo con, è evidente, un bel risparmio in termini di investimenti economici. Vedremo quale sarà la risposta dei mercati a questa decisione che, ma è ancora tutto da confermare, potrebbe aver anticipato quella che vivo possa lasciare il mercato europeo visti i numeri di vendite non certo eccezionali, pur con prodotti, come il vivo X80 Pro, ad esempio, assolutamente d’eccellenza.
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