Tutti vogliono un Nokia
Nokia, Nokia ed ancora Nokia, tutti sembrano attendere ansiosamente un terminale della casa finlandese. Ma con quali prospettive?
La prima cosa da tenere a mente dei Nokia che verranno, è che non saranno dei 3310 con display 5.2″ QHD Amoled, fotocamera a zoom ottico 36x e Android 8. Microsoft non ha speso milioni di dollari per l’acquisizione della società, per poi lasciare al brand finlandese la possibilità di rinascere dalle proprie ceneri più forte di prima.
Microsoft ha acquisito brevetti, infrastrutture, uomini, progetti… Ha lasciato l’unica cosa di cui non aveva bisogno: il nome. Nome indubbiamente importate, ma che senza investimenti e risorse (tanti e tante), difficilmente può buttarsi in un mercato come quello attuale, con speranze di successo immediato.
Nokia ora non è altro che una nuova società, formata da alcuni ex dipendenti, sorretti da qualche buon stratega di marketing che sa quanto un nome così storico possa fare leva sul grande pubblico.
Esiste anche un altro fattore da tenere in considerazione se Nokia vuole avere una chance di successo: il tempo. La tecnologia mobile prosegue a passi spediti e ciò che oggi è top, domani è già vecchio. Inoltre, se i terminali non arriveranno sul mercato in breve tempo, il consumatore potrebbe stufarsi di rumors e pseudo notizie e perdere, quindi, interesse.
La febbre Nokia non ha età
Quella che si è scatenata negli ultimi mesi è comunque una febbre che coinvolge tutti, dai più giovani, che hanno apprezzato Nokia con i propri cameraphone motorizzati Windows Mobile, ai più anziani attratti dal fattore “nostalgia“. Una febbre che, se da un lato potrebbe essere il motore trainante per la rinascita dello storico nome, dall’altro potrebbe ritorcersi contro, se i prodotti non saranno all’altezza, soprattutto (visto i tempi) nel rapporto qualità/prezzo.
Speriamo solo che tutto quello che sta succedendo, non sia altro che un’immensa campagna di marketing ben studiata, perché la possibilità di trovarci per le mani un cinafonino rimarchiato è sempre dietro l’angolo e recenti casi ne sono la dimostrazione più evidente.