Redmi Note 9 in prova @TheGeekerz
In questi giorni si susseguono gli arrivi @TheGeekerz e, fra gli altri, ecco nelle mie mani anche il nuovo Redmi Note 9 di Xiaomi, ultimo esemplare della serie mid-level cinese.
Redmi Note 9, per rinnovare i fasti della serie Note
I nuovi Redmi Note 9 e Note 9 Pro sono stati presentati in Italia alla fine del mese di Maggio, con l’intento di rinnovare i fasti dei tanti (troppi?) esemplari della serie Note precedente. Il Redmi Note 9 arrivato, e già in uso da qualche giorno, è quello in versione 3 GB di RAM e 64 GB di memoria, nel colore “Forest Green”. Peccato che il precedente recensore non abbia auto molti scrupoli e abbia trattato lo smartphone come fosse un mattone, visti i segni presenti sulla cover posteriore. Ma poco importa, farò di necessità virtù! Durante la presentazione, rigorosamente in streaming a causa del “maledetto Coronavirus”, non è stato fatto mistero che il Redmi Note 9 punta gran parte delle sue carte sul comparto fotografico. E per fortuna dico io, soprattutto dopo quello che ho notato in questi primi giorni di prova.
Prima di spiegarvi il perchè di una simile affermazione, diamo un’occhiata alla scheda tecnica di Redmi Note 9:
- Display: LCD IPS, 6,53 pollici, FullHD+
- Processore: MediaTek Helio G85
- Scheda grafica: Mali G-52
- RAM: 3 GB
- Memoria: 64 GB, espandibile con MicroSD
- Fotocamere posteriori: principale 48 Mpx, grandangolare 8 Mpx, macro 2 Mpx, profondità 2 Mpx
- Fotocamera anteriore: 13 Mpx
- Connessioni: USB “C” 2.0, Dual-SIM, Bluetooth 5.0, 4G LTE, Wi-Fi dual band, Porta Infrarossi, jack 3,5mm
- Sistema Operativo: Android 10, MIUI 11
- Sicurezza: sensore impronte digitali posteriore
- Batteria: 5020 mAh con ricarica rapida 22,5 Watt
- Dimensioni: 162,3 x 77,2 x 8,9 mm
- Peso: 199 grammi
Vi sono debitore di un’importante affermazione, che non sono solito fare dopo pochi giorni di prova di qualsiasi smartphone io abbia recensito. Affermazione suffragata dalle prestazioni offerte da questo Redmi Note 9 che, pur essendo da verificare più approfonditamente, appaiono lontane da quelle dei migliori concorrenti. Non ho dubbi che il principale indiziato dei tanti (troppi) lag e tentennamenti del normale utilizzo quotidiano, siano dovuti alla presenza di un processore assolutamente non all’altezza. Inoltre, i “soli” 3 GB di RAM non aiutano sicuramente la CPU, che va in difficoltà non appena le richieste dell’utente salgono oltre un certo livello. Ripeto, il tutto dovrà essere confermato nei prossimi giorni, ma le premesse non sono delle migliori. Il Redmi Note 9 è costruito bene, nonostante la scelta per la scocca sia caduta sul sempre pratico policarbonato (che senza la cover in dotazione, trattiene una quantità esagerata di impronte). Non è un telefono brutto, soprattutto in questa colorazione e, anzi, si distingue per una certa originalità del design del modulo fotografico posteriore, che ospita anche il sensore delle impronte digitali. Nascosto nel classico foro sullo schermo, invece, la fotocamera anteriore. A proposito di schermo: tende a “slavare” un po’ troppo i colori e anche quando la luminosità è settata al livello massimo rimane un livello sotto i concorrenti e le versioni precedenti della serie Note.
La batteria da 5020 mAh, assistita da una ricarica rapida da 22,5 Watt, in questi primi giorni di utilizzo, si è distinta per quasi 48 ore di autonomia, un risultato forse da prevedere ma non certo scontato. Il prezzo di listino del Redmi Note 9 è (era) di 196€ ma, al momento di questa prova, è già sceso di una quarantina di Euro. Vedremo nei prossimi giorni come si comporterà.
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