Problemi di burn-in sui display di Pixel 2 XL?
Problema serio o caso isolato? Fatto sta che un fenomeno di burn-in su un display di uno smartphone dopo solo 7 giorni è una cosa inaccettabile. Soprattutto se si parla di Google Pixel 2 XL.
Questo fenomeno si può infatti “accettare” solo dopo più anni di utilizzo. Il Macbook Pro 2012 di mia moglie, per esempio, soffre di un evidente burn-in della dock, ma si parla di 5 anni di utilizzo giornaliero per studio e lavoro. Sicuramente ben diverso da 7 giorni di utilizzo per test e recensione.
La notizia arriva da @AlexDobie di AndroidCentral. Trattasi quindi di un modello mandato da Google appositamente alla stampa prima della commercializzazione ufficiale.
That’s some pretty wild OLED burn-in on the Pixel 2 XL after maybe 7 days of full-time use pic.twitter.com/EPJTs6D0Kg
— Alex Dobie (@alexdobie) 22 ottobre 2017
Pixel 2 XL con Burn-in sul display: ma di cosa si tratta?
Come vedete dall’immagine, non è difficile notare come si possano intravvedere le icone dei tasti in basso, nonostante questi non debbano essere visualizzati. Questo effetto di burn-in consiste infatti nel display che rimane impressionato, con immagini che rimangono visibili in trasparenza. Questo avviene normalmente dopo lunghi periodi, nelle zone del display che vedono visualizzate sempre le stesse immagini (solitamente le icone della dock sono un buon esempio).
Per un dispositivo da 850$ circa (in Europa dai 940€ in su) è sicuramente inaccettabile una cosa del genere dopo così poco tempo di utilizzo. Bisogna quindi gridare allo scandalo e ipotizzare un burn-in gate?
Per adesso è troppo presto. In circolazione ci sono solamente i modelli consegnati alla stampa e il “collega” di Android Central sembra essere al momento l’unico ad accusare il problema. Si potrebbe infatti risolvere il tutto in un sempre modello con un display difettato.
Staremo a vedere.