OPPO RX17 Pro, la recensione: tutto bene tranne il SW
Ci siamo amici. Anche per OPPO RX17 Pro è arrivato il momento della recensione. Non nego che, dopo cinque mesi dall’uscita sul mercato, non ci sono grosse novità da scoprire, ma possiamo considerare questa recensione come una sorta di test di maturità. Vediamo come è andata.
OPPO RX17 Pro, la confezione
La confezione di OPPO RX17 Pro si presenta molto elegante, con sfumature di colore simili a quelle dello smartphone. Quella spedita al sottoscritto manca degli auricolari (molto simili a quelli Apple); chi l’ha provato prima, evidentemente, ha pensato bene di non restituirli. All’interno, in ogni caso, troviamo il cavo USB tipo “C”, l’alimentatore da ben 50 Watt (10V/5A), il pin per il cassettino delle SIM e la cover in silicone (da calzare immediatamente, viste le dimensioni dello smartphone).
Costruzione, Materiali, Design, Ergonomia
Nulla da dire! OPPO RX17 Pro è veramente un bellissimo terminale, costruito con materiali pregiati e con un design che, pur ricordando OnePlus 6T, riesce a distinguersi nel mare magnum degli smartphone presenti sul mercato. In questa colorazione “Radiant Mist”, inoltre, la parte posteriore in vetro assume tutta una serie di sfumature a seconda dell’angolo con cui la luce lo raggiunge. Non è sicuramente un dispositivo leggero, visti i suoi quasi 185 grammi e questo, insieme alle dimensioni, si ripercuote negativamente sull’ergonomia: indispensabile l’uso della cover in dotazione. Molto bello anche il display, con il notch “waterdrop” che accoglie la fotocamera anteriore. Il sensore delle impronte digitali è “annegato” nel display e si dimostra ragionevolmente veloce. Classica la disposizione dei comandi principali.
Hardware & scheda tecnica
OPPO RX17 Pro, per dotazione tecnica, si presenta(va) come un vero e proprio top di gamma. Nonostante l’utilizzo dello Snapdragon 710, comunque un signor processore (scelta forse fatta in funzione del contenimento del prezzo), la sua scheda tecnica non sfigura al confronto con i principali concorrenti.
- Display: 6,4 pollici On-Cell AMOLED, FullHD+, 19,5:9, con notch “waterdrop, vetro Gorilla Glass 6
- Processore: Snapdragon 710
- Scheda Grafica: Adreno 616
- RAM: 6 GB
- Memoria: 128 GB
- Fotocamera principale: doppio sensore 12+20 Mpx + sensore ToF, apertura focale variabile fra f/1.5 e f/2.4, Stabilizzatore ottico, Modalità notte
- Fotocamera anteriore: 25 Mpx, f/2.0
- Connettività: dual sim, NFC, USB “C”, OTG, Wi-Fi dual, Bluetooth 5.0
- Sensori: Bussola digitale, Sensore di luminosità, Sensore di prossimità, Sensore G/Sensore di accelerazione
- Sicurezza: Sensore impronte digitali nel display, riconoscimento volto
- Sistema operativo: Android 8.1, U.I. Color OS 5.2
- Batteria: 3700 mAh
- Dimensioni: 157.6 x 74.6 x 7.9 mm
- Peso: 183 grammi
Ottimi i 6 GB di RAM, così come i 128 GB di memoria, stranamente non espandibili: possono, infatti, essere alloggiate solo due nanoSIM nel carrellino apposito. I sensori necessari ci sono tutti ma, purtroppo, manca il jack da 3,5mm per le cuffie. Il sensore delle impronte digitali, come detto, è del tipo in-display e l’utente può personalizzarne il colore e l’effetto allo sblocco. Non è iper veloce ma, in ogni caso, vista la presenza dello sblocco con riconoscimento del volto 2D, ve lo dimenticherete in fretta. Peccato che, una volta eseguito il riconoscimento, bisognerà comunque effettuare lo swipe della schermata di blocco per accedere al telefono. La presa USB tipo “C” non supporta l’uscita video ma integra quella OTG. Altra mancanza rilevante è quella del led di notifica, inspiegabile!
Software
Inaccettabile! Ecco il primo aggettivo che mi viene in mente per introdurre la sezione dedicata al SW. Alla fine di Aprile 2019 non è possibile che un dispositivo come OPPO RX17 Pro non sia ancora stato aggiornato ad Android Pie 9.0. Non ci sono giustificazioni di sorta, tenendo conto che proprio in questi giorni la casa ha presentato la serie OPPO Reno, che utilizza l’ultima versione di Android. OPPO RX17 Pro, ovviamente, insieme al vecchio Oreo 8.1.0, utilizza l’interfaccia proprietaria COLOR OS, qui nella versione 5.2 che devo, purtroppo, confermare non mi è piaciuta per niente. La gestione delle notifiche non ha alcun senso, visto che non è possibile visualizzarle sulla barra se non per qualche secondo. Per poterne usufruire, bisognerà “tirare giù” la tendina: decisamente inconcepibile, visto che lo spazio occupato dal notch è poco. Per fortuna restano visibili i badge sulle icone delle applicazioni. Sul bordo destro del display è presente una sezione (simile a quella EDGE dei Galaxy S e Note) che permette l’accesso rapido ad alcune funzioni, personalizzabili. Non c’è la possibilità di utilizzare un drawer delle applicazioni, con il risultato (che non amo affatto) di avere tutto sulle homepage. L’utente può attivare una pagine supplementare, all’estrema sinistra delle homepage, che funge da assistente intelligente con meteo, funzioni rapide ecc. Si possono duplicare alcune applicazioni per sfruttare due account e si possono attivare delle gesture per acquisire screenshot o per avviare alcune funzioni. Per sfruttare al massimo le prestazioni durante il gaming, esiste una modalità gioco che esclude tutte le notifiche, oltre a sfruttare al meglio la parte HW. Purtroppo non sono riuscito a trovare come attivare la modalità di utilizzo ad una mano!
Comparto fotografico
QUI potrete trovare la prova completa del comparto fotografico e QUI la prova comparativa con Huawei P30 e Galaxy S10+ della funzione teleobiettivo.
Prestazioni, autonomia e multimedialità
Davvero nessun problema da questo punto di vista. OPPO RX17 Pro si è dimostrato rapido, senza il minimo lag o bug ed anche durante le sessioni di gaming con Asphalt 8 non ho riscontrato alcun problema di gestione della temperatura. Il display da 6,4 pollici AMOLED si vede bene ed anche sotto la luce diretta non dà grossi problemi. Peccato che, oltre a non avere nessuna regolazione fine della temperatura dei colori, manchi anche una vera modalità “Always-on-Display”, che su un display di questo tipo (e vista l’assurda gestione delle notifiche) avrebbe fatto molto comodo. L’audio non risulta eccessivamente penalizzato dall’unico speaker presente, peccato non aver pensato alla stereofonia, visto tutto lo spazio a disposizione per posizionare un secondo altoparlante. Inutile sottolineare la mancanza del jack da 3,5mm, scelta che oramai va per la maggiore. La batteria da 3700 mAh consente “quasi” (dipende dall’utilizzo) di arrivare ai due giorni pieni. Una grossa mano è offerta dalla ricarica SuperVOCC che permette di ricaricare il 40% della batteria in soli 10 minuti. Peccato manchi il supporto alla ricarica wireless.
Connettività e comparto telefonico
Diciamo che, a parte i già citati jack audio e uscita video 3.1, a questo OPPO RX17 Pro non manca nulla. Il segnale telefonico è sempre stabile e non soffre molto negli ambienti più ostici ed anche la navigazione internet può contare su velocità di download di tutto rispetto (15 Mbps). Il Bluetooth 5.0 permette l’utilizzo simultaneo di due dispositivi collegati ma soffre di un problema di volume audio troppo basso quando collegato ad una sorgente per la riproduzione musicale.
Considerazioni finali
Eccoci arrivati alla fine di questa recensione. Cosa dire, allora, di OPPO RX17 Pro? Si tratta sicuramente di un buon dispositivo, molto ben curato dal punto di vista della costruzione e dei materiali utilizzati (vetro e alluminio). L’ergonomia, date le dimensioni ed il peso, non è il suo punto forte ma può contare su una sezione fotografica di alto livello, che lo mette in concorrenza diretta con i migliori competitor, soprattutto adesso che, a 5 mesi dall’uscita, è disponibile a prezzi molto competitivi (QUESTA l’offerta di Unieuro). Non mi ha convito per niente, invece, la parte SW. Troppo simile ad iOS, almeno nelle intenzioni, ma troppo arzigogolata e ridondante di funzioni inutili oltre che introvabili (non sono riuscito a trovare quella per l’uso con una mano, per esempio). Senza contare che la versione di Android è ancora Oreo 8.1.0, inconcepibile. Insomma, OPPO RX17 Pro è un dispositivo egregio che, se e quando la casa si degnerà di aggiornarlo, diventerà decisamente competitivo.