OPPO Reno2, prova comparto foto/video
Dopo una settimana di utilizzo arriva la classica prima prova per OPPO Reno2, quella che mette alla frusta il “ricco” comparto fotografico di questo ottimo smartphone. Aspetto il vostro giudizio, come sempre.
OPPO Reno2, foto e video da urlo
Le principali novità di OPPO Reno2 sono individuabili proprio nel comparto fotografico che migliora notevolmente, sia in termini di dotazione ceh, soprattutto, in termini di prestazioni rispetto al predecessore OPPO Reno. La dotazione della sezione principale prevede ben quattro sensori, così suddivisi: 48 Mpx standard, 8 Mpx grandangolare, 13 Mpx teleobiettivo e 2 Mpx per i ritratti. Inoltre troviamo una serie di features, oltre alla sempre apprezzata modalità “PRO”, arricchiscono notevolmente le possibilità di scatto e registrazione. Fra le principali troviamo la modalità di stabilizzazione “ULTRA Steady”, che migliora la stabilità di immagini e video, indipendentemente da quanto sia attivo lo stile di vita dell’utente. Tale risultato si ottiene grazie a un’IMU con frequenza di campionamento elevata e a un sensore effetto Hall dotato di sistema di stabilizzazione elettronica e ottica (EIS e OIS) dell’immagine in grado di compensare in modo più accurato la non staticità degli scatti in concomitanza con un frame rate di 60 fps che migliora la stabilità, la fluidità e la qualità complessiva dell’immagine. Si ottiene quindi un’eccellente stabilizzazione dell’immagine ripresa con obiettivo super grandangolare con una frequenza di rifilatura del 20%, indipendentemente da quanto la fotocamera sia instabile.
Abbiamo ancora la modalità “ULTRA dark Mode” che permette di scattare ottime immagini con condizioni di luce praticamente pari a zero, lo zoom ibrido 5X e digitale fino a 20X, modalità “bokeh” disponibile anche durante la registrazione video e modalità “ULTRA Macro” che, combinando le prestazione dei sensori teleobiettivo+macro, permette primi piani da urlo. In registrazione video, per migliorare l’audio, interviene una modalità particolare, che OPPO ha definito “ZOOM Audio”. In pratica, durante la registrazione, OPPO Reno2 amplifica i suoni del soggetto inquadrato man mano che ci si avvicina ad esso. Per la prima volta sulla serie OPPO Reno fa la sua comparsa “Soloop“, un completo editor che permette di lavorare e modificare a proprio piacimento i video appena catturati. Le prestazioni di OPPO Reno2 sono, a dir poco, favolose. Le foto risentono solo marginalmente delle condizioni di luce esterne e gli scatti hanno sempre quel “qualcosa in più” che è possibile apprezzare anche sul display dello smartphone. Partiamo con una carrellata di immagini scattate alla massima risoluzione di 48 Mpx:
Incredibile la quantità di particolari che compongono le immagini, non credete amici? E come non definire eccezionali anche gli scatti in modalità macro? Vediamone qualcuno:
Modalità “ritratto”:
Selfie normale ed in modalità “bokeh” ottenuti con la fotocamera anteriore da 16 Mpx e dall’iconica forma a pinna di squalo:
Un confronto fra la modalità “normale” e quella “grandangolare”:
Una menzione particolare per la nuova modalità “ULTRA Night Mode”. E’ incredibile la quantità di luce che OPPO Reno2 riesce a catturare anche quando le condizioni esterne sono praticamente a zero. Ovviamente, in queste condizioni, la quantità di rumore digitale aumenta, ma lo smartphone, grazie all’Intelligenza Artificiale, riesce a correggerne via SW la gran parte. Decisamente un ottimo rislutato. per confronto ho inserito anche due scatti eseguiti con flash ed in condizioni di buio completo.
Last but not least, diamo un’occhiata alle prestazioni dello zoom ibrido/digitale. Anche al massimo ingrandimento le immagini rimangono sempre chiare e ricche. Aiuta molto anche la stabilizzazione. Diciamo un buon passo avanti rispetto ai modelli della serie precedente.
E la parte video? Anche qui solo buone notizie. OPPO Reno2 si districa fra risoluzioni, opzioni, modalità in maniera eccellente. Incredibile la stabilizzazione garantita dalla modalità “ULTRA Steady”, veramente efficace nell’annullare, soprattutto con le fotocamere posteriori, tutti i movimenti indesiderati. Date un’occhiata alla parte che ho registrato in moto e capirete cosa intendo. Molto interessanti le possibilità di registrare video in modalità “grandangolare” e “bokeh”. Ovviamente qualche magagna c’è ed è giusto evidenziarla; con la registrazione in 4K si nota un deciso riscaldamento della parte posteriore dello smartphone, segno evidente che la parte HW è sottoposta ad un lavoro “gravoso”. Non è possibile registrare in 4K oltre i 30 fps e, quando si utilizza la fotocamera anteriore, la stabilizzazione non interviene. Solo discreta, se comparata con i migliori concorrenti, la registrazione in “SlowMotion”. Giudicate voi!