Huawei prova a difendersi dalle accuse di Trump: “Niente più muri”
Il giorno dopo l’evento HONOR di Londra, ho provato a dire la mia sulla questione che ha scaraventato Huawei sul banco degli imputati della Presidenza Americana.
Huawei rilascia un comunicato ufficiale
Niente più muri
Le dichiarazioni di Ken Hu, Deputy Chairman di Huawei, rilasciate in occasione della Conferenza sulla Cybersicurezza Nazionale di Potsdam svoltasi il 23 maggio
Di recente sono state imposte a Huawei alcune restrizioni, basate su accuse infondate, che mirano a ostacolare i nostri rapporti commerciali. Riteniamo fermamente che queste iniziative siano totalmente ingiustificate. In Europa, circa tre quarti degli utilizzatori di smartphone si affida a un dispositivo basato su Android. Huawei detiene circa il 20% di questo mercato. Pertanto questa decisione può avere gravi ripercussioni sui consumatori e sulle imprese che operano in tutta Europa. Tutto ciò costituisce un precedente pericoloso. Non solo è in contrasto con i valori della comunità imprenditoriale internazionale e interrompe la catena di approvvigionamento globale, ma ostacola anche la concorrenza leale sul mercato. Inoltre, se non si affrontano insieme queste problematiche, le attuali vicende che sta attraversando Huawei potrebbero coinvolgere qualsiasi altro settore e azienda. Sono onorato di tenere un discorso nello splendido contesto del campus dell’Università di Potsdam. Quando sono arrivato, mi è stato spiegato che l’università sorge sulle rovine di un sito storico, in quanto nel passato questo spazio era attraversato dal Muro di Berlino. Ciò mi ha ricordato la necessità di non erigere ulteriori barriere perché, come la storia insegna, comportano solo esperienze dolorose. Allo stesso modo, non vogliamo costruire un nuovo muro commerciale né, tanto meno, tecnologico. Abbiamo bisogno di collaborare alla realizzazione un ecosistema globale integrato che possa aiutarci a promuovere un’innovazione tecnologica sempre più rapida e una crescita economica solida e sostenibile. In ultima analisi, questo è ciò su cui dobbiamo fare affidamento per assicurare la prosperità della società.
Le dichiarazioni del Chairman di Huawei arrivano subito dopo la notizia (peraltro attesa da qualche giorno) che anche Microsoft ha deciso di interrompere la fornitura delle licenze per l’utilizzo dei suoi prodotti al colosso cinese. Il mio auspicio, da semplice utente di tecnologia, è che si arrivi presto ad una riappacificazione fra l’amministrazione americana. Intendiamoci: se Huawei ha infranto la legge, è giusto che ne subisca le logiche e necessarie conseguenze. Ma trovo illogico che a rimetterci siano i milioni di utilizzatori dei prodotti Huawei, soprattutto, e non potrebbe essere altrimenti, degli smartphone.