Huawei P7 a distanza di tre anni
Huawei P7 è uno smartphone uscito sul mercato ormai da quasi tre anni, un top di gamma che fece parlare bene di sé; ma è ancora un prodotto in grado di essere utilizzato come dispositivo principale?
Quella che vado a raccontare è la mia esperienza personale di questo ultimo periodo, con una premessa d’obbligo: i miei ultimi terminali sono stati Motorola Nexus 6, Huawei Nexus 6P e Samsung Galaxy S7 Edge. Un trittico con prestazioni notevoli e che mi ha “abituato bene”.
Il Huawei P7 ora è una sorta di contrappasso; liberatomi prematuramente di S7 Edge, sono in attesa che arrivi OnePlus 3T e anziché spendere qualche centinaia di euro per acquistare un dispositivo pro-tempore ho deciso di rispolverare il P7.
La prima grande sorpresa (positiva) è la memoria interna; nonostante abbia installato la solita, grande, quantità di applicazioni tra social network, messaggistica, lavoro e altro (niente giochi), risultano ancora disponibili circa 6GB dei 16 presenti sul terminale (sottolineo per dovere di cronaca che io uso tantissimo il cloud, in ogni sua forma e sottoforma e comunque il P7 ho lo slot per la micro SD.) e non è una cosa da sottovalutare, soprattutto in virtù della personalizzazione di Huawei.
Una personalizzazione tutt’altro che leggera; sul dispositivo, infatti, è presente la EmotionUI 3.1 che non rientra esattamente nei miei canoni estetici e non rende certo il P7 particolarmente godibile. Ovviamente il fattore estetico è personale e facilmente aggirabile grazie a Nova Launcher, che oltre a donare un look più “Pixel” migliora notevolmente l’esperienza d’uso. Nota negativa della personalizzazione è sicuramente il multitasking, brutto, ma veramente brutto, con le quattro schede affiancate.
Ma andiamo al sodo e parliamo di esperienza d’uso, perché è qui che arrivano le note dolenti: i rallentamenti sono continui, qualche blocco ogni tanto e un ritardo cronico, persistente, in qualsiasi cosa si stia facendo, dal digitare sulla tastiera al blocco schermo. Un ritardo che dopo un minimo utilizzo si fa irritante.
Altra nota dolente è la batteria, arrivare a fine giornata con un “pieno” è praticamente impossibile, la connessione 4G sempre attiva, il bluetooth, il WiFi e le applicazioni sempre più energivore fanno sì che difficilmente si riescano a superare le 2 ore e 30 di display acceso. Ricorrere ad un powerbank è inevitabile.
La Ram è una piccola sorpresa, mi sarei aspettato di vedere i 2GB a disposizione perennemente saturi, invece è facile ritrovarsi con circa 800mb liberi, non male.
Le conclusioni
A conclusione di queste osservazioni: è utilizzabile quotidianamente? Nì.
Se serve un dispositivo che debba unicamente telefonare, rispondere a messaggi e chat e gestire il minimo indispensabile allora sì, a patto di non farsi innervosire dai continui rallentamenti e impuntamenti. Se serve un terminale che sia in grado di fare qualche operazione in più, allora no.
I passi in avanti della tecnologia ed i servizi sempre più pesanti messi a disposizione dell’utente, hanno dato un duro colpo al Huawei P7, anche se sono convinto che qualsiasi altro terminale di quella generazione si comporterebbe allo stesso modo, se non peggio.