Huawei FreeBuds 5i in prova @TheGeekerz

Come anticipato nell’articolo di un paio di giorni fa, gli auricolari TWS Huawei FreeBuds 5i, appena lanciati in Italia, sono arrivati in prova qui @TheGeekerz.

Huawei FreeBuds 5i, la colomba della pace

A distanza di oltre un anno dall’ultimo articolo che pubblicai, che riguardava il lancio del Huawei P50 Pocket, e a poco più di tre anni dalla recensione dell’ultimo dispositivo dell’azienda cinese, il Huawei Nova 5T (Dicembre 2019), torno ad avere in prova un dispositivo Huawei. A questo proposito voglio ringraziare Francesca Triulcio di MSL Italia, che dopo un proficuo scambio di mail, mi ha proposto la prova di questi Huawei FreeBuds 5i sancendo, spero, un nuovo inizio di collaborazione fra TheGeekerz e Huawei. Sapete tutti che il mio sito è, di fatto, frutto della sola passione per questo incredibile mondo della tecnologia e funziona grazie al tempo che gli dedico, ritagliato in mezzo ai tantissimi impegni che il mio lavoro vero mi propone ogni giorno. Proprio per questo, la visibilità non potrà mai essere quella dei “soliti noti” ma, in compenso, proprio perchè libero da qualsiasi condizionamento, il giudizio sarà sempre quello dell’utilizzatore finale e, di conseguenza, “sincero”.  Includo in questo speciale ringraziamento il mitico Bruno Folli, che ha deciso di darmi una mano per allargare il bacino di utenza anche agli utenti Apple, grazie alla sua smisurata passione per tutto ciò che è marcato “mela morsicata“.

Esaurito il dovuto preambolo, passiamo all’oggetto di questa prova, gli auricolari Huawei FreeBuds 5i. Pur essendo stati presentati in Cina nello scorso mese di Giugno, arrivano da noi solo adesso ed il modello che mi è stato mandato è quello con la tinta più originale delle tre disponibili; si tratta del colore “Isle Blue”, un blu molto leggero, quasi azzurro. Gli altri due colori sono i più classici nero e bianco.

Molto originale anche la rifinitura della custodia in plastica che, grazie ad un particolare trattamento, assomiglia ad un ciottolo di quelli che possiamo trovare sulla spiaggia o sulle rive del fiume. Al di là del design però, la plastica del case e, soprattutto, degli auricolari non regala una bella impressione, visto l’aspetto un po’ cheap. Sicuramente ci sono concorrenti, vedi Nothing, per citarne uno fra tanti, che per la stessa cifra, i Huawei FreeBuds 5i costano 99€ (anche se su Amazon sono già disponibili a qualche Euro in meno), offrono decisamente di più in termini di value for money e qualità percepita.

All’interno della confezione troviamo il case con gli auricolari, il cavo USB “A”/”C” per la ricarica (non c’è la possibilità della ricarica wireless), due coppie di gommini di ricambio nelle misure S e L in due bustine separate (quella di default è la M) e la manualistica di garanzia e guida rapida. Per fortuna, a differenza, ad esempio, dei Beats Studio Buds recensiti qualche mese fa, i magneti che tengono in sede i due auricolari non oppongono grossa resistenza e l’estrazione dalla custodia risulta decisamente più comoda. Restano, comunque, a causa della finitura lucida, decisamente scivolosi e basta avere le dita leggermente sudate per invocare il nome di qualche santo del calendario al momento della “presa”.

Da un punto di vista tecnico, i Huawei FreeBuds 5i sono allineati a quanto offerto dalla concorrenza. Driver da 10 mm, batteria del case da 410 mAh e da 55 mAh per ognuno dei due auricolari, per un’autonomia totale che raggiunge (secondo la casa) un totale di 28 ore. Ovvio che la situazione reale possa differire, a volte anche di molto, a seconda che si utilizzi il sistema di soppressione del rumore ANC nella sua opzione più prestante. In ogni caso, secondo Huawei, quindici minuti di ricarica dovrebbero garantire fino a quattro ore di utilizzo. Per la ricarica completa 0>100% occorrono poco meno di due ore. Il sistema ANC, che arriva alla soppressione del rumore fino a 42 dB, è tarato su tre possibilità di intervento: Noise Cancelling, Off e Awareness, quest’ultimo che, al di là della traduzione letterale, corrisponde al modo conversazione dei modelli concorrenti.

Anche se il collegamento, grazie al Bluetooth 5.2, è molto veloce con qualsiasi smartphone, il massimo del controllo lo si ottiene utilizzando l’applicazione proprietaria Huawei AI Life. Per il ben noto ban cui Huawei deve sottostare, però, non è possibile scaricarla direttamente dal Play Store, ma il processo è decisamente più lungo ed anche un tantino snervante. Prima bisogna scaricare lo store proprietario AppGallery inquadrando il QRCode sul manuale di istruzioni, da qui l’applicazione vera e propria che, al momento dell’accesso, chiederà il download di due ulteriori componenti e solo a questo punto si avrà il pieno controllo dei Huawei FrreBuds 5i. Attraverso l’applicazione, che subito dopo l’avvio mi  ha notificato la presenza di un aggiornamento di HarmonyOS da 2,5 MB (migliorata la stabilità del sistema), si potranno personalizzare tutta una serie di opzioni: gestures, ANC, equalizzazione e test di adattamento. Quest’ultimo, una volta indossati i due auricolari, permette di verificare che il gommino sia della misura adatta per il nostro orecchio.

Come sapete, la recensione vera e propria arriverà solo fra qualche giorno, per dare il tempo a tutti i componenti dei Huawei FreeBuds 5i di “sciogliersi” adeguatamente, ma posso già anticiparvi qualche impressione. Il sistema di riduzione attivo del rumore può essere settato su tre differenti posizioni, come vedete dallo screenshot qui sotto.

Nella posizione selezionata, il rumore della mia lavastoviglie è stato completamente annullato, a dimostrazione che i 42 dB promessi di riduzione sembrano esserci proprio tutti. Ovviamente, dopo il pairing, ho voluto provare qualche brano e le prime impressioni sono decisamente positive. Il suono arriva alle orecchie molto pulito, suddiviso per le tre gamme sonore in modo corretto e senza distorsioni particolari. L’equalizzazione permette di scegliere fra una modalità intermedia, una che enfatizza i bassi ed una che fa la stessa cosa con gli acuti. Di primo acchitto mi sento di suggerirvi di lasciare selezionato il settaggio intermedio, visto che gli altri due incidono in maniera importante sulla qualità sonora. Anche il posizionamento nelle mie orecchie è perfetto con il gommino “M” e, una volta indossati, isolano perfettamente il canale auricolare dal mondo esterno (attenzione quando siete per strada a piedi, mi raccomando). Comoda anche l’esecuzione delle gestures di comando, alle quali gli auricolari rispondono molto rapidamente. Ma saprò dirvi di più fra qualche giorno, quando sottoporrò i Huawei FrreBuds 5i alla classica prova di riproduzione della mia playlist test.

 

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Coordinatore Infermieristico per professione... Blogger per passione. Devo aggiungere altro?

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