Galaxy Note 8, il ritorno di un “vecchio” amico
Lo so, lo so… A tutti gli amici incontrati a Milano il giorno della presentazione del Galaxy Note 8, chiaccherando fra un bicchiere di Spritz e gli stuzzichini offerti da Samsung, dissi che mai e poi mai avrei speso 1000€ per uno smartphone. Ed invece?
Ed invece, complice un’ottima offerta Vodafone e l’altrettanto ottima vendita del mio Galaxy S8+, ho deciso che sarei tornato ad utilizzare un Note. Si tratta di un amore di lunga data, iniziato con il primo Note della serie e finito con il Note 5, venduto solo qualche mese fa. Sembrava che, perdonatemi la scontatissima battuta, il rapporto con la serie facesse il botto con il Galaxy Note 7 ed invece, per la nota vicenda che lo vide protagonista di tante esplosioni, non feci in tempo ad acquistarlo. Per fortuna, visto che avrei dovuto comunque restituirlo.
Galaxy Note 8, è l’Android perfetto?
In un’arena che vede protagonisti i maggiori produttori al mondo (includendo anche Apple, ovviamente), Galaxy Note 8 mira a fregiarsi del titolo di miglior dispositivo Android al mondo. Nonostante la concorrenza abbia sviluppato prodotti eccellentissimi, dei quali, Huawei Mate 10 Pro è solo l’ultimo esempio, infatti, il plus offerto dalla S-Pen è, ancora oggi, l’assoluto punto di forza del Galaxy Note 8. Non è un caso se il concetto di “phablet” sia nato proprio con il primo Note, anche se, paradossalmente, quel primo esemplare aveva un display di “soli” 5,3 pollici, un pollice giusto meno di quest’ultimo modello. Incredibile il lavoro di affinamento svolto da Samsung nel corso degli anni e dei modelli che si sono succeduti. Dalle prime impressioni, sembra proprio che la distanza fra scrittura/disegno tradizionali e le controparti tecnologiche sia stata definitivamente colmata. Posso garantire che, al di là della mia pessima calligrafia, scrivere con la S-Pen di Galaxy Note 8, è un’esperienza di altissimo livello. E non oso pensare se fossi capace a disegnare… 🙂
Da quando è arrivato sul mercato, Galaxy Note 8 è stato praticamente vivisezionato da tutti i principali esperti (ed amici) del settore, per cui non ha più segreti; ma non fa mai male riportare la sua incredibile scheda tecnica:
- Schermo: 6,3” Super AMOLED. Infinity Display, risoluzione 2.960 x 1.440 pixel (WQHD+). Aspect Ratio18,5:9.
- CPU: Exynos 8895 (Snapdragon 835 su altri mercati).
- RAM: 6 GB LPDDR4.
- Memoria interna: 64 GB, UFS 2.1, espandibile (con microSD fino a 256 GB).
- Fotocamera posteriore: due sensori Samsung ISOCELL da 12 megapixel, f/1.7 con OIS e Dual Pixel per wide angle, f/2.4 con OIS su quello con zoom ottico 2x.
- Fotocamera frontale: 8 megapixel f/1.7.
- Connettività: nano SIM, LTE Cat. 16, Wi-Fi dual band, Bluetooth 5.0, GPS, NFC, USB Type-C.
- Dimensioni: 162,5 x 74,8 x 8,6 mm
- Peso: 195 grammi.
- Batteria: 3.300 mAh, supporto alla ricarica rapida e wireless.
- Certificazione IP: IP68 contro acqua e polvere.
- OS: Android 7.1.1 Nougat con Samsung Experience 8.1.
Per la prima volta su un dispositivo Samsung, fa l’esordio assoluto la doppia fotocamera posteriore, con uno schema funzionale che ricorda molto quello del rivale di Cupertino. Inutile dire che mi aspetto scatti di livello eccezionale, considerando anche l’esperienza con il Galaxy S8+.
Peccato che Samsung non abbia approfittato del leggero cambio di design, più squadrato e meno estremo di quello di S8/S8+, per posizionare in maniera decente il sensore delle impronte digitali. A volte non riesco a capire quale sia la ratio che guida la mente degli ingegneri che si occupano della progettazione. Per fortuna le prime immagini di Galaxy S9/S9+ indicano un deciso cambio di rotta.
Ma torniamo alla domanda iniziale. Al di là delle offerte e delle vendite dei miei dispositivi, della dotazione tecnica, delle prestazioni (sicuramente di livello eccezionale), entrare in possesso di Galaxy Note 8 è stato un po’ come tornare ad utilizzare un vecchio amico. Il feeling, nonostante il cambio di stile legato all’adozione dell’Infinity Display 18,5:9, resta quello tipico della serie Note. Impagabile la sensazione di “produttività” regalata dal prendere al volo un appunto, segnare un numero di telefono od un nominativo sul display spento. Basta estrarre la S-Pen (attenzione alle custodie che scegliete: devono calzare perfettamente per non interferire con la manovra), cominciare a scrivere e… Voilà, il gioco è fatto! La grossa novità di Galaxy Note 8, proprio in termini di scrittura, è il superamento dello spazio garantito dal display. Arrivati in fondo, la pagina scorre per “regalarne” un’altra vuota da riempire. Fra le varie opzioni garantite dalla specifica suite per la S-Pen, troviamo anche quelle francamente inutili (vedi i disegni da inviare via MMS) che, forse, si useranno una sola volta, così… Per provare a vedere l’effetto che fa (Cit. Enzo Jannacci).
Trovo molto bella la colorazione nera, anche se la scelta, per quanto molto elegante, “amplifica” la tendenza di display e cover posteriore a riempirsi di ditate. Nulla che un colpo di panno non possa rimettere in ordine, per carità. Certo che, forse, Samsung poteva lavorare un po’ di più sul trattamento oleofobico.
In attesa di calarlo totalmente nel suo ruolo di mio telefono principale, curioso anche di provare la famosa connessione 4,5G di Vodafone (ma potrò anche se non ho una Porsche?) e l’agognato aggiornamento ad Android Oreo, mi godo la sensazione di riaccogliere a casa un vecchio amico: bentornato a casa e benvenuto caro Galaxy Note 8.