BlackBerry Key2, focus sulla tastiera
Dici BlackBerry ed automaticamente pensi alla tastiera fisica, da sempre un must dei dispositivi canadesi (una volta), ed anche per BlackBerry Key2 vale lo stesso assioma.
BlackBerry Key2, la tastiera “quasi” perfetta
Inutile girarci intorno! Chi, ancora oggi, spende una cifra tutto sommato considerevole per un BlackBerry Key2, lo fa pensando esclusivamente alla sua tastiera fisica. Anche dopo il passaggio alla cinese TCL Communication e qualche tentativo con dispositivi all-touch, l’iconica tastiera fisica vale da sola il 90% della motivazione all’acquisto di un BlackBerry. Ovviamente abituarsi all’utilizzo di quei tasti necessita di un po’ di esercizio e, nonostante tutta l’abilità che possiamo raggiungere, difficilmente si potrà uguagliare la velocità di scrittura di, ad esempio, iPhone. Ma la velocità non è tutto, per fortuna, almeno per chi, come me, da sempre sono fan del marchio della mora (e quanto lo potete valutare dai dispositivi ritratti insieme al BlackBerry Key2).
Il tempo passa, ovviamente, e dal “vecchio Pearl 8100” sono passati dodici anni (fu presentato nel 9/2006), ma il fascino resta immutato. La tastiera del BlackBerry Key2 rappresenta un’evoluzione di quella a suo tempo utilizzata per la prima volta sul Priv, primo dispositivo Android del brand e sul precedente KeyOne. I tasti, in particolare, sono leggermente più grandi, necessitno di una forza minore per essere attivati e mostrano una finitura liscia che “dovrebbe” aiutare lo scivolare delle dita. Non è un errore l’utilizzo del verbo scivolare; anche sul BlackBerry Key2, infatti, l’intera tastiera può essere utilizzata come un touchpad. In questo modo, semplicemente facendo scorrere le dita in orizzontale e/o verticale, potremo far scorrere pagine, foto e homepage in modo fluido e veloce.
Al posto del tasto per le maiuscole che sul Priv era di fianco a quello “Sym” per richiamare a schermo tutti i simboli e la punteggiatura, troviamo quello multifunzione. Esso servirà per richiamare, azionato insieme ad una lettera scelta in fase di configurazione, quando siamo in una applicazione, un’altra app precedentemente associata a quella lettera. Quando invece ci si trova nel launcher, sarà sufficiente premere il tasto della lettera prescelta. Non solo: le scorciatoie possono essere due per ogni tasto, a seconda che la pressione sia breve o prolungata. L’unico problema saarà quello di ricordarsi quale lettera abbiamo associato alla tale applicazione.
Il vantaggio dello scrivere con la tastiera fisica sta nell’avere il display completamente libero, con una visuale ottimale di quanto stiamo facendo. A questo proposito è di grosso aiuto il sistema di predizione studiato da Blackberry che, semplicemente con uno swipe verso l’alto in corrispondenza della parola suggerita, permette l’inserimento velocissimo del testo. In questo modo si risparmiano centinaia di pressioni, con la certezza di scrivere sempre la parola giusta. Tale opzione risulta ancora più veloce se si opta per avere anche la tastiera virtuale sempre attiva sul display che, come si vede nella foto, mostra subito i suggerimenti migliori. La prima riga in alto, in questo caso, mostra i suggerimenti rapidi per accedere alla dettatura vocale, alle emoji, ecc.
Non manca, come sui modelli precedenti, la possibilità di spostare rapidamente il cursore sul testo e, con un semplice swipe a sinistra, di cancellare velocemente singole parole o l’intero testo. L’unico appunto che mi sento di muovere alla tastiera del BlackBerry Key2 è quello relativo all’obbligo (se non si sceglie di vedere anche la tastiera virtuale) di dover premere e tener premuto il tasto “ALT” per l’inserimento di numeri e simboli. Forse bastava prevedere la pressione prolungata per attivare la seconda funzione invece che destinarla, quando non si sia associata una scorciatoia, al semplice switch minuscolo/maiuscolo. Ultima, ma non meno importante novità, l’inserimento del sensore per la rilevazione delle impronte digitali nel tasto della barra spaziatrice.
Purtroppo tale sensore rivela una precisione molto limitata ed il riconoscimento delle impronte registrate è tutto fuorchè rapido. A sua difesa è giusto dire che, quando l’impronta è stata riconosciuta, lo sblocco è praticamente immediato.
In conclusione, questo focus sulla tastiera fisica del BlackBerry Key2 dimostra che, pur non essendo completamente annullato, il gap con le migliori tastiere virtuali è quasi colmato. Certo, occorre una pratica notevole, ma nulla è precluso. Piccola annotazione personale: nonostante gli ineluttabili miglioramenti, continuo a preferire il touch & feel della tastiera del BlackBerry Priv. Creo che sia dovuto alla superficie gommata dei tasti che, seppur leggermente più piccoli, restituiscono una sensazione migliore, meno “plasticosa” se mi passate il termine. In ogni caso, a parte questa considerazione, per come concepisco io la scrittura, la tastiera fisica resta ancora oggi, praticamente ineguagliabile… E, improvvisamente, mi torna in mente il mio mitico Motorola Milestone. Brutta cosa la vecchiaia!