E’ l’ora di Android Pie per Essential Phone
Nel tardo pomeriggio di ieri, nell’insopportabile calura estiva di questi giorni, la notizia che Google ha rilasciato ufficialmente Android Pie ha rallegrato la mia serata.
Android Pie ed Essential Phone, l’unione perfetta
Così come già successo per tutte le evoluzioni di Android Oreo, il team di Essential ha seguito l’evoluzione di Android Pie fin dalla release della prima developer preview e ieri, qualche minuto dopo l’annuncio di Google, ha immediatamente iniziato il rilascio della versione definitiva per Essential Phone. Si può affermare senza timore di smentita, che subito dopo i Google Pixel e Nexus, il dispositivo nato dal progetto di Andy Rubin, sia stato il primo in assoluto a ricevere l’aggiornamento.
Come potete vedere dallo screenshot, sulla homescreen fa bella mostra il nuovo tasto virtuale dal quale si attivano tutte le gestures, vera novità dell’interfaccia di Android Pie. Con una breve carrellata, vediamo quali sono le novità principali del nuovo, corposo update:
- Supporto al notch: di fatto la barra delle notifiche ed i toogle si adattano automaticamente secondo la presenza o meno della tanto vituperata tacca.
- Tendina delle notifiche: insieme ai toggle ed al menu delle impostazioni, rappresenta la novità più evidente, soprattutto a livello grafico. I colori sono più evidenti, lo stile è arrotondato e si nota una spiccata tendenza all’autoapprendimento. In pratica, ci sarà un adattamento automatico allo stato del dispositivo. Anche la gestione degli screenshot è notevolmente migliorata mentre sarà possibile interagire con le applicazione, per copiare del testo ad esempio, senza dover necessariamente agire sulla stessa app a schermo intero.
- Ambient display (dove presente): a schermo spento sarà mostrata la percentuale di carica della batteria (su Essential Phone la troviamo in basso a metà schermo).
- Batteria adattativa: un’altra delle novità più importanti di Android Pie. In modo adattativo, “imparando” dalle abitudini dell’utente, il sistema agirà sul processore per regolare il consumo e l’autonomia gestendo le applicazioni e la luminosità del display.
- Action & Slices: permetteranno agli sviluppatori di progettare nuove funzioni per le loro applicazioni.
- Notifiche: anche in questo caso notiamo una maggiore intelligenza, con notifiche che facilitano l’interazione con l’utente con maggiore chiarezza e con l’uso implementato delle “risposte veloci”.
- Uso dello smartphone: attraverso una serie di funzioni (Dashboard, App Timer, Wind Down, Digital Wellbeing e Sush), Android Pie è in grado di monitorare l’utilizzo del dispositivo per segnalare all’utente l’eccessivo uso dello stesso.
- Gesture: altra novità fra le più evidenti. Android Pie dice addio ai famosi tre tasti, Home, Back e Multitasking, da sempre icona dell’OS di Mountain View, per lasciare il posto ad una gestione tramite gesti che partono sempre dall’azione sul nuovo, ed unico, tasto virtuale. Scorrendo verso l’alto si aprirà la schermata delle applicazioni più utilizzate ed un ulteriore swipe aprirà il vero e proprio drawer delle applicazioni. Le azioni tramite gesti si adattano a cosa lo schermo mostra in quel momento.
Queste le novità principali, elenco sicuramente non esaustivo, ma che danno l’idea del grosso lavoro che è stato compiuto su Essential Phone. Un grande complimento al team di Andy Rubin per essere stati i primi, dopo i dispositivi made in Google, a rilasciare Android Pie. Cosa faranno gli altri adesso?
Stay Tuned!