iPhone 7 Plus, Galaxy S7 Edge, Honor 8: sfida fra fotocamere
Durante la settimana che sta per chiudersi, è arrivato il mio iPhone 7 Plus. Quale occasione migliore per mettere, finalmente, a confronto le sue due fotocamere con quelle di Galaxy S7 Edge e Honor 8?
Questo è una prova che non tiene conto del valore intrinseco dei tre dispositivi, diversi per classe di appartenenza, dotazioni e prestazioni, ma solo delle rispettive fotocamere. Mira, più che altro, a confrontare tre diverse filosofie relative ai comparti fotografici di smartphones che, presi singolarmente sono, ognuno nella rispettiva fascia di mercato, assoluti punti di riferimento.
Due fotocamere: un po’ di storia
HTC è stata la prima a credere alla doppia fotocamera (escludiamo, ovviamente, i tentativi falliti di proporre registrazione/riproduzione in 3D di LG e della stessa HTC) con il suo One M8 e la DUO camera; ad un obiettivo da 4 Mpx era affiancato un secondo obiettivo dedicato alla scansione della profondità di campo. In questo modo, in post editing, si potevano ottenere immagini creative e uniche.
E’ stata Huawei la prima a sviluppare il concetto di due fotocamere indipendenti, con il suo Honor 6 Plus che, grazie a due obiettivi da 8 Mpx era in grado di fornire opzioni mai viste prima su di uno smartphone: ridefinizione del punto di fuoco e simulazione di aperture focali diverse sono solo i due esempi principali. In più, le due fotocamere di Honor 6 Plus potevano (e possono ancora, ovviamente) produrre immagini composite da 13 Mpx.
La stessa strada fu seguita da LG per il suo G5, suo top di gamma del 2016. In questo caso troviamo due obiettivi completamente diversi per caratteristiche e prestazioni; si tratta di un componente da 16 Mpx con apertura focale f/1.8 ed una grandangolare da 8 Mpx con apertura f/2.4. Potranno essere alternati per scattare foto normali o panoramiche, ma non interagiscono fra di loro.
QUI la prova della fotocamera di LG G5.
Prima dei protagonisti della nostra prova, ancora Huawei ha presentato gli ultimi suoi prodotti con due fotocamere. Si tratta del P9 e del Mate 9, nelle varie declinazioni: Pro, Plus e Porsche Design (il P9 Lite ha una sola fotocamera). In entrambi i casi, la casa cinese si è avvalsa della collaborazione di Laica, un’istituzione nel campo della fotografia, per sviluppare dispositivi che spostano più in alto l’asticella delle prestazioni del comparto multimediale. In questo caso la scelta cade su due obiettivi da 12 Mpx, di cui uno monocromatico; infinite le possibilità di scatto creativo, limitate solo dalla propria fantasia.
Honor 8, il top di gamma travestito da mid-level
Le due fotocamere di Honor 8 sono di diretta derivazione Huawei P9, anche se, in questo caso, non si cita la collaborazione con Laica. Le fotocamere sono costituite da due obiettivi da 12 Mpx, affiancati sull’asse orizzontale. Uno è un “normale” RGB e l’altro un monocromatico in bianco e nero; entrambe le ottiche hanno apertura focale f/2.2 ed i singoli pixel hanno dimensioni di 1,25 μm. Le fotocamere di Honor 8 funzionano simultaneamente e le informazioni del sensore in bianco e nero sono utilizzate per ottenere risultati migliori in termini di contrasto e luminosità delle immagini, soprattutto in caso di foto riprese in condizioni di illuminazione insufficiente. Come iPhone 7 Plus, anche le due fotocamere di Honor 8 possono ottenere immagini “sfocate”; in pratica si isola il soggetto in primo piano mettendolo perfettamente a fuoco, sfocando tutto il resto. L’immagine è fisicamente acquisita dal sensore RGB, ma all’acquisizione partecipa anche quello monocromatico. E’ giusto ricordare che in questa funzione specifica, Honor 8 si dimostra molto più versatile del concorrente californiano, essendo capace di applicare l’effetto anche a soggetti non necessariamente in primo piano.
QUI la prova delle fotocamere di Honor 8.
iPhone 7 Plus, two fotocamere is megl che one
Anche le due fotocamere di iPhone 7 Plus hanno obiettivi da 12 Mpx, ma la filosofia (ed il progetto) è decisamente differente dal rivale cinese. Ad essere differenti, in questo caso, sono le lenti a corredo delle fotocamere; la prima è una grandangolare da 28mm, apertura focale f/1.8. La seconda è dotata di una lente zoom da 56mm e apertura focale f/2.8 che, come vedremo, serve essenzialmente per la funzione zoom ottico. Cambiano anche i sensori; per la lente standard troviamo un formato 1/3 di pollice con pixel da 1,22 μm, per quella zoom abbiamo sensori da 1/3.6 di pollice e pixel da 1,12 μm. La scelta di Apple ha creato discussioni accese nel mondo dell’editoria (professionale ed amatoriale) dedicata alla telefonia mobile, soprattutto per l’impatto che, fin dal primo modello, iPhone ha sul mercato e sulla concorrenza. La lente “zoom 2X” funziona solo quando le condizione di luce sono perfette, in caso contrario funziona solo quella standard; in questo caso (la maggioranza) le foto saranno elaborate dal SW per ottenere immagini da 12 Mpx. Per quanto riguarda le foto “sfocate”, come detto, il funzionamento di iPhone 7 Plus è completamente diverso da quello di Honor 8. Sarà la lente “zoom” a scattare materialmente la foto e la lente standard acquisirà le informazioni della profondità di campo che saranno elaborate e sviluppate dal SW. Come si può notare, anche in questo caso Apple non ha inventato nulla, visto che il principio di funzionamento è quello sviluppato da HTC per il suo, mai abbastanza rimpianto, One M8. Non sarà possibile, inoltre, nessun intervento in fase di post editing, come invece possibile per Honor 8. Questa funzione specifica, che Apple avvisa essere ancora in fase Beta, si chiama “Ritratto“.
Samsung Galaxy S7 Edge, la tradizione perfetta
Samsung ha dimostrato, almeno fino ad oggi, di non credere molto nella doppia fotocamera e i risultati ottenuti dal Galaxy S7 Edge (ed S7) sono ancora il punto assoluto di riferimento per tutti i rivali. Al momento della sua uscita, si discusse molto delle possibili, ma di fatto inesistenti, differenze fra i due tipi di sensore utilizzati sui Galaxy S7 Edge. Alcuni montavano un sensore Sony, altri un Isocell (il mio, ad esempio). La fotocamera del Galaxy S7 Edge è una 12,2 Mpx (4032×3024 pixel), inferiore in quanto a pixel, quindi, a quella montata sui modelli top precedenti, Galaxy S6, e Note 5 (non cito il Note 7 perchè, come tutti sappiamo, oltre ad essere stato un flop assoluto, montava la stessa del nostro protagonista). Ma, come sappiamo, il numero di pixel non è assolutamente un’indice di qualità. I pixel della fotocamera del Galaxy S7 Edge sono larghi 1,4 micron, il 56% in più rispetto a Galaxy S6 (in tutte le sue varianti) e Note 5. L’apertura focale è pari a f/1.7 e le due caratteristiche combinate (apertura focale e maggior dimensione dei pixel), permettono di catturare il 95% di luce in più rispetto ai modelli precedenti. Non è un caso che il Galaxy S7 Edge, sottoposto ai test di DxOMark (sito di riferimento mondiale per il test delle fotocamere), abbia ottenuto un punteggio di 90 nel test relativo all’esposizione ed al contrasto, 83 nel test colore, 91 nel test texture, 89 nel test rumore e 94 nel test autofocus. In pratica il migliore della sua categoria!
QUI la prova della fotocamera di Galaxy S7 Edge
iPhone 7 Plus, Galaxy S7 Edge, Honor 8 start your cameras!
Tutti gli scatti sono stati effettuati nella stessa, identica situazione: dispositivo su cavalletto, stessa posizione, impostazione automatica, no flash e no HDR. Quella in interno è stata scattata con la luce accesa, una lampada da 150 Watt. A voi il giudizio!
iPhone 7 Plus
Galaxy S7 Edge
Honor 8