Honor 8 una settimana dopo, prime considerazioni
di Massimiliano Spiccia · Ago 31, 2016
Proprio una settimana fa a quest’ora, atterravo a Parigi dove si sarebbe tenuta la presentazione dell’atteso Honor 8, nuovo flagship del brand cinese nato da una costola di Huawei.
E’ la prima volta che esprimo alcune considerazioni dopo solo una settimana di utilizzo di uno smartphone, ma questo Honor 8 mi ha veramente colpito. Le sue dimensioni sono il giusto compromesso fra usabilità e facilità d’uso, mentre il suo display Full HD garantisce una visione perfetta da ogni angolazione, anche sotto la luce del sole.
Honor 8, fantastico display
Personalmente, pur essendo possessore di un iPhone 6Splus, non amo particolarmente le U.I. senza drawer, quindi con la EMUI non scatterà mai l’amore, ma la possibilità di arricchire le homepage con i miei widget, mitiga il disappunto. Ovviamente è sempre possibile accedere allo sterminato catalogo di launcher alternativi presenti sul Play Store per bypassare il problema. Dopo una settimana la batteria è ancora in fase di rodaggio, per cui i risultati potrebbero cambiare, ma ho raggiunto tranquillamente il fine giornata con il 25% di batteria residua che, visto il mio utilizzo tipico giornaliero, non è male (circa 3 ore di schermo attivo). E’ giusto evidenziare la presenza, sporadicamente, di alcuni microlag. Le notifiche e l’audio dell’altoparlante di sistema sono chiari e di volume adeguato e non si corre il rischio di perdere chiamate e messaggi vari.
Honor 8, mantiene le promesse
In attesa di sottoporre la fotocamera di Honor 8 ai nostri soliti test, vi allego alcuni scatti “al volo” eseguiti in condizioni di luce decisamente poco favorevoli. Il risultato del doppio obiettivo da 12 Mpx, uno delle quali, ricordo “monocromatico”, non mi sembra assolutamente malvagio, cosa ne dite?
In definitiva, pur con tutti i limiti dettati da una sola settimana di utilizzo, questo Honor 8 sembra in grado di mantenere tutto ciò che promette senza difficoltà particolari. A proposito, ve l’ho già detto che il suo “Sapphire Blue” è bellissimo anche con qualche impronta di troppo?
Appuntamento alla recensione.
