Xiaomi 14, prova comparto fotografico @TheGeekerz
Lo Xiaomi 14 punta molto sul comparto fotografico, sulla carta uno dei migliori in assoluto. Vediamo se ha mantenuto le promesse nella classica prova qui @TheGeekerz.
Xiaomi 14, fotocamere allo stato dell’arte
Fra le poche cose che lo Xiaomi 14 aveva da migliorare rispetto al predecessore, QUI la mia recensione, c’era il comparto fotografico. Non perchè quello dello Xiaomi 13 fosse carente, anzi, forse uno dei migliori della sua categoria, ma perchè quando si lancia un nuovo prodotto top i gamma, è lecito aspettarsi la naturale evoluzione. Puntualmente, è proprio ciò che il colosso cinese ha fatto sul suo flagship della serie numerica, ricordo che lo Xiaomi 14 Pro non è disponibile alle nostre latitudini, di quest’anno. Di fatto, rispetto al modello non importato, manca solo l’apertura variabile del sensore principale, per il resto è lo stesso comparto fotografico.
Ovviamente il comparto fotografico è di altissimo livello e può contare su tre sensori, tutti da 50 Mpx e personalizzati in collaborazione con Leica. Il principale sfrutta il sensore Light Hunter 900 di OmniVision da 1/1.31″, apertura focale f/1.6 stabilizzato otticamente. Fra le funzioni principali ricordo qualla definita “Dual ISO“, che permette, in condizioni di illuminazione scarsa, di ridurre il rumore digitale del 50% ed avere una sensibilità alla luce bassa quasi due volte maggiore. Il secondo, un Samsung JN1, è un ultra grandangolare a 115° ed il terzo, che sfrutta lo stesso sensore della ultrawide, è un teleobiettivo 3,2x ottico, con lunghezza focale pari a 75 mm, che permette anche degli ottimi scatti in modalità “ritratto”. La fotocamera frontale è un’ottima 32 Mpx, già presente sullo Xiaomi 13. Una piccola considerazione, già espressa nell’articolo di presentazione, puramente estetica. Nello stesso spazio, uguale a quello dello Xiaomi 13, è stato inserito un supporto più grande, che non si armonizza con tutto l’insieme, peraltro molto elegante, quasi fosse un corpo estraneo. Anche la serigrafia che riporta il nome e le specifiche di Leica, partner anche per questo modello, poteva, sicuramente, essere meglio integrata. Capisco la necessità di differenziarlo dal modello precedente, ma forse si poteva fare qualcosa di meglio.
Esaurita la questione estetica, passiamo all’analisi tecnica del comparto fotografico dello Xiaomi 14 che, inutile sottolinearlo, si conferma come uno dei migliori in assoluto e non teme il confronto con i più importanti concorrenti. Difficile sbagliare uno scatto, soprattutto quando si utilizzano le impostazioni automatiche. Ovviamente, per la gioia degli smanettoni della fotografia, la modalità “Pro” consente di intervenire su tantissimi parametri ma bisogna sapere esattamente quello che si fa, per non rischiare di “pasticciare” troppo e, magari, ottenere risultati peggiori di quelli acquisiti con la modalità automatica. Ovviamente i risultati migliori si ottengono con la risoluzione a 50 Mpx, ma anche con quella base a 12 Mpx, si ottengono immagini molto ricche di dettaglio, ben bilanciate e con una messa a fuoco decisamente notevole. Fra le chicche da evidenziare, la velocità di scatto e la stabilizzazione. Cominciamo con i primi esempi, catturati con la lente principale.
Come potete notare, nonostante non siano soggetti “facili”, il rumore digitale è totalmente assente e, facendo riferimento alla prima foto, dove non ci sono punti di riferimento per valutare contrasto e zone luce/ombra, la qualità è tale che sembra quasi di essere immersi nelle nuvole. La seconda e la terza foto, come quelle che seguono, permettono di notare la bontà della lente teleobiettivo con lunghezza focale a 75 mm che, oltre ad ottenere zoom molto belli, permette foto in modalità “ritratto” persino migliori di quelle scattate con l’opzione apposita.
L’esempio seguente vede a sinistra uno zoom ottico 3,2x e a destra uno zoom elettronico a 20x. Pur con gli ovvi limiti, anche la seconda immagine appare molto nitida e ben contrastata anche se, ovviamente, con un po’ di rumore digitale.
Questo, invece, è il mio Zagor, “catturato” con la stessa lente. Devo dire che Lo Spirito con la scure resta bellissimo anche a dispetto dei suoi quasi 60 anni.
Ancora qualche immagine ottenuta con la fotocamera principale a 50 Mpx.
Il sensore che più è migliorato rispetto allo Xiaomi 13 è, senza ombra di dubbio, quello ultra grandangolare a 115°. Rispetto al modello dell’anno scorso, nitidezza, contrasto e gestione delle luci sono ad un livello decisamente superiore; permane, ma è nella natura stessa della lente, qualche leggera distorsione ai margini della foto, ma in misura sicuramente inferiore a quelle che si vedevano sullo Xiaomi 13. Gli esempi qui sotto valgono più di tante parole, ancora di più considerando il tempo, dalle mie parti perennemente piovoso.
La fotocamera frontale è la stessa del modello dell’anno scorso, una OmniVision da 32 Mpx, con la sola differenza che adesso può registrare video in 4K @60fps, come vedremo nella sezione apposita.
Il lavoro svolto dagli ingegneri Xiaomi per garantire, come si diceva in apertura, una migliore capacità di catturare la luce quando le condizioni sono difficili, si nota nelle immagini con scarsa luminosità o in modalità “notte”. Gli esempi che seguono ne sono la più chiara (è proprio il caso di dirlo) dimostrazione. La prima foto è stata scattata durante la cena di gala che ha chiuso l’evento per il lancio del nuovo realme GT 6, QUI la mia recensione. L’illuminazione del salone era molto particolare, in quanto le luci stroboscopiche e di Wood che accompagnavano l’esibizione del gruppo musicale, creavano un ambiente molto difficile da gestire. Infatti, con un collega di un’altra testata, ci siamo resi conto che i nostri Galaxy S24 Ultra ed un Galaxy S23 Ultra prestatoci per l’occasione, non erano assolutamente in grado di ottenere un’immagine degna di tal nome. Con lo Xiaomi 14, pur a fronte di qualche regolazione manuale, a dimostrazione della difficoltà a gestire il soggetto, la foto che ritrae il menù della serata, è perfettamente leggibile.
I successivi esempi, con le classiche tre inquadrature inquadrate dal mio balcone questa mattina alle 3:30, dimostrano, ancora una volta, la capacità dello Xiaomi 14 di “catturare” tutta la luce disponibile ed anche qualcosa in più.
Ed eccoci arrivati alla sezione video, dove, ancora una volta, si nota il miglioramento rispetto al modello precedente. Non siamo ancora allo stesso livello dei migliori concorrenti, iPhone 15 Pro Max e Galaxy S24 Ultra per intenderci, per i quali, peraltro, il vero rivale è lo Xiaomi 14 Ultra, ma neanche tanto distanti. Lo Xiaomi 14 può registrare video fino alla risoluzione 8K @30fps, ma i risultati migliori si ottengono in 4K @60fps, risoluzione disponibile per tutti e tre i sensori. Molto buoni contrasto e messa a fuoco, ma sono, soprattutto, stabilità, gestione dei colori e un’ottima nitidezza i comparti dove si notano di più i miglioramenti. Altra chicca molto interessante, per chi ha voglia e conoscenza per “smanettare” con la modalità Pro, quella che permette di scegliere da quale direzione registrare l’audio con i microfoni dello smartphone. Nel mio video, la prima parte è stata registrata con la fotocamera ultra grandangolare.
Alla fine di questa prova del comparto fotografico dello Xiaomi 14, non posso che confermare quanto espresso nelle premesse. Rispetto allo Xiaomi 13 dell’anno passato, i miglioramenti, seppur non rivoluzionari, si notano tutti ed hanno permesso di ottenere risultati di altissimo livello, tali da farmi definire lo smartphone come uno dei migliori camera phone provati negli ultimi mesi. Davvero un ottimo lavoro da parte di Xiaomi.
VOTO: 9