Nothing Ear (2), il suono di qualità arriva @TheGeekerz

Dopo qualche giorno dalla presentazione di Londra, i Nothing Ear (2) sono già qui @TheGeekerz pronti a regalarmi tutta la loro (nuova) riproduzione musicale di qualità.

Nothing Ear (2), il suono si fa Hi-Res

I nuovi Nothing Ear (2) arrivano ad una decina di mesi di distanza dal primo modello ed il tempo trascorso è servito agli ingegneri ed ai tecnici dell’azienda di Carl Pei per affinare e migliorare le già ottime caratteristiche proprie dei Nothing Ear (1). Il nuovo modello è già in vendita sui principali store on-line oltre che, naturalmente, sul sito di Nothing, al prezzo di 149€, 50€ più del primo modello che, in ogni caso, restano in produzione insieme ai Nothing Ear (stick). Considerando i principali competitors, si tratta di un prezzo assolutamente concorrenziale, soprattutto per l’alta qualità che i Nothing Ear (2) sono pronti a garantire. Non si tratta di una rivoluzione quanto, piuttosto, di un lavoro di cesello per migliorare quei (pochi) aspetti dei predecessori.

Per quanto riguarda le differenze di design, bisogna proprio sforzarsi e prendersi qualche minuto per mettere i due modelli a confronto diretto. A livello della custodia si nota una plastica di miglior qualità che, almeno al tatto, sembra promettere una migliore resistenza all’usura che l’uso quotidiano, inevitabilmente, porterà in dote. Come potete vedere nel video unboxing a corredo di questo articolo, uno dei microfoni è stato spostato in posizione più favorevole, allo scopo di migliorare l’intervento del sistema di riduzione automatica del rumore e garantire ascolto e conversazione di qualità. La prima novità riguarda proprio l’ANC che, oltre ai consueti livelli di intervento previsti dall’azienda, prevede una ulteriore modalità personalizzata che si ottiene con un’analisi del rumore dell’ambiente circostante. Una volta terminata l’analisi, i Nothing Ear (2) selezioneranno il livello di riduzione ottenuto.

Il tutto avviene in maniera molto semplice ed intuibile quando i Nothing Ear (2) sono collegati al Nothing Phone (1), come nel mio caso. L’accoppiamento è semplicissimo, oltre che molto veloce; basta aprire il coperchio della custodia e, in una manciata di secondi gli auricolari sono connessi. Se, invece, dovete collegarli ad un altro telefono Android, vi basterà scaricare dal PlayStore l’applicazione Nothing X e non avrete problemi. Lo stesso test che serve per personalizzare l’ANC garantirà anche una curva di equalizzazione creata apposta per il proprio udito, che si potrà selezionare nella sezione apposita dell’applicazione. Ma il grosso punto a favore dei Nothing Ear (2) è che tale analisi avviene di continuo ed in tempo reale, in modo che l’equalizzazione sia tarata per ogni singolo momento di ascolto. Al momento nessun altro dispositivo sul mercato possiede questa incredibile possibilità.

I Nothing Ear (2) sono certificati Hi-Res Audio e sono dotati di tecnologia LHDC 5.0 (Low Latency HD Audio Codec), che offre una qualità audio di livello superiore tramite connessione Bluetooth con frequenze fino a 24 bit/192 kHz e velocità fino a 1 Mbps. Gli auricolari sono dotati di un driver personalizzato da 11,6 mm per bassi profondi e potenti e alti cristallini, mentre il nuovo design a doppia camera migliora la qualità complessiva del suono con un flusso d’aria più fluido. Inoltre, i Nothing Ear (2) sono dotati della tecnologia Dual Connection per facilitare il passaggio da un dispositivo all’altro e della tecnologia Clear Voice migliorata, a prova di vento e di ambienti affollati. Per la protezione da acqua e polvere, gli auricolari godono della certificazione IP54 e la custodia di quella IP55.

Rispetto al primo modello, c’è una novità che non mi trova particolarmente entusiasta, soprattutto dopo averla provata sui Nothing Ear (stick). I “tocchi” sugli auricolari che servivano per gestire i brani e le chiamate non ci sono più. Al loro posto, come si vede dalla foto, sul gambo ci sono due piccoli pulsanti cliccabili che, proprio per la posizione e le dimensioni, sono difficilissimi da azionare. E lo dico dopo aver provato con calma, seduto sul mio divano; figuriamoci se ci si trova per strada, in metro o in qualunque altra situazione di confusione. Oltretutto, il feedback sonoro e tattile è assolutamente insufficiente per cui non si sa mai cosa si sta facendo realmente. Sono certo che, come è capitato a me, vi troverete a mettere in pause/play lo stesso brano una decina di volte prima di decidere, con una certa quantità di “santi del calendario” a farvi compagnia, di prendere lo smartphone e comandare il tutto da li. Davvero un peccato questa scelta Mr. Pei.

Gli auricolari sono dotati di un driver dinamico da 11,6 mm con un diaframma personalizzato e vantano prestazioni acustiche migliorate. La nuova combinazione di materiali in poliuretano e grafene offre frequenze alte ancora più ricche e bassi più profondi e morbidi. Inoltre, l’esclusivo design a doppia camera crea uno spazio più ampio per un flusso d’aria più fluido e un suono ancora più limpido. Grazie alla già citata tecnologia Dual Connection, i Nothing Ear (2) consentono di connettersi a due dispositivi contemporaneamente e di passare senza problemi dalla riproduzione di musica alla ricezione di chiamate. Ad esempio, se un utente sta ascoltando la musica sul proprio pc e riceve una chiamata sul telefono, gli Ear (2) avvisano automaticamente della chiamata in arrivo. L’utente può rispondere facilmente alla chiamata utilizzando il comando a pressione dell’auricolare e, al termine della chiamata, gli auricolari riprendono automaticamente la riproduzione della musica dal computer.

Profilo sonoro personalizzato

 

Nothing ha voluto creare un prodotto audio in grado di soddisfare le esigenze di ascolto di ogni singolo individuo. Come ho citato in precedenza, dopo aver effettuato un test dell’udito con l’app Nothing X, gli Ear (2) regolano in tempo reale i livelli dell’equalizzatore per adattarli all’udito dell’utente e garantire un’esperienza di ascolto ottimale.

In termini di durata della batteria, i Nothing Ear (2) sono in grado di fornire, almeno secondo la casa, fino a 36 ore di riproduzione musicale dopo una carica completa della custodia ma con la cancellazione attiva del rumore disattivata. La ricarica rapida per soli 10 minuti, può garantire fino a 8 ore di funzionamento. Vedremo nell’uso quotidiano se tale promessa sarà mantenuta. Gli Ear (2) supportano anche la ricarica wireless fino a 2,5 W e possono effettuare la ricarica inversa su dispositivi compatibili come il Nothing Phone (1).

Direi che per questa presentazione dei Nothing Ear (2), che qui sopra vedete in compagnia di tutti i componenti della famiglia Nothing (ma qualcosa di nuovo sta per arrivare, almeno a leggere i post su Twitter di Carl Pei), possiamo fermarci qui. Come sapete, per la prova di questa tipologia di dispositivi, aspetto qualche giorno, lasciando gli auricolari connessi in riproduzione continua almeno 4/5 ore, per dare modo a tutti i componenti elastici di “sgranchirsi” a dovere. Solo dopo questa “ginnastica propedeutica” saranno pronti alla vera “prova del suono”.

Stay Tuned!

Scritto da

Coordinatore Infermieristico per professione... Blogger per passione. Devo aggiungere altro?

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