Huawei Watch D, la recensione @TheGeekerz
Dopo sei giorni sempre al mio polso (tranne la notte), per il Huawei Watch D è il momento della recensione qui @TheGeekerz.
Huawei Watch D, un vero dispositivo medico CE
Come sempre, quando si tratta di valutare dispositivi indossabili come questo Huawei Watch D, la recensione si concentra sugli aspetti prestazionali ma, ovviamente, non mancherà l’analisi degli specifici capitoli. Prima di iniziare, è giusto spendere due parole in più sul “valore” intrinseco dello smartwatch di Huawei. La certificazione di dispositivo medico CE la dice lunga sul gran lavoro che c’è dietro al progetto. Per la prima volta, infatti, uno smartwatch va ben oltre il ruolo specifico, per entrare in un ambito che, lo dico da Coordinatore Infermieristico di una Rianimazione e da quasi 36 anni di ospedale, non si era mai visto prima. Certo, c’è ancora molto da lavorare, ma il Huawei Watch D è la dimostrazione che i limiti, soprattutto in questo specifico settore, sono ancora tutti da esplorare.
Huawei Watch D, la confezione
La confezione di vendita del Huawei Watch D non sarebbe granchè diversa da quelli dei principali concorrenti, almeno per la dotazione di serie. Contiene, infatti, l’orologio, la basetta magnetica per la ricarica, con cavo dalla dimensione adeguata e la manualistica. Differisce dagli altri smartwatch sul mercato proprio per quanto necessario alla funzione specifica di rilevazione della pressione arteriosa. Per rendere le misurazioni quanto più precise possibili, infatti, il Huawei Watch D prevede all’interno della confezione, due diverse misure del cinturino con airbag. Attraverso un doppio centimetro in carta, si dovrà misurare la circonferenza del polso per scegliere quello più idoneo.
Il cinturino misura “L” è lungo circa 133 mm, con cinturino corto di circa 90 mm (compresa la lunghezza della chiusura), che si adatta alla circonferenza del polso di 161-200 mm. Cinturino misura “M”: cinturino lungo di circa 118 mm, cinturino corto di circa 90 mm (compresa la lunghezza della chiusura), che si adatta alla circonferenza del polso di 130 – 160 mm. Oltre al misuratore della circonferenza del polso, nella scatola è presente un pieghevole che illustra tutto quello che bisogna fare per scegliere il cinturino giusto e per procedere alle misurazioni. In tutta onestà non è proprio il massimo in termini di chiarezza ma, con un minimo di applicazione, tutto risulta facilmente applicabile.
VOTO: 8,5
Costruzione, Materiali, Design, Ergonomia
Io non sono un amante degli orologi quadrati, anche in ambito smartwatch, ma devo dire che, tutto sommato, il design del Huawei Watch D non mi è così “indigesto”. Ovvio, bisogna considerare che le dimensioni non sono proprio contenute, soprattutto per quanto riguarda lo spessore della cassa in metallo, che misura ben 13,6 mm. Anche il peso non è ridottissimo, siamo a 41 grammi, ma bisogna tenere conto che all’interno della cassa è situata la micro pompa che serve per gonfiare il bracciale quando si misura la pressione. Di fatto, a meno che non si indossino indumenti con maniche molto strette, non ci saranno grossi problemi. Quello che, almeno dopo quasi una settimana di Huawei Watch D al polso, mi ha dato da pensare, è la consistenza del materiale della famosa camera d’aria o “airbag” come lo definisce Huawei.
Il materiale che riveste la gomma, infatti, non mi è sembrato così robusto da garantire lunga durata e resistenza. Più di una volta il semplice movimento dello smartwatch sul polso ha fatto si che la parte in tessuto tendesse ad arrotolarsi su se stessa, e per metterla a posto ho dovuto togliere l’orologio dal polso. Non resta che sperare che a lungo andare non si vada incontro a rotture della parte in gomma, nonostante le garanzie di durata promesse dall’azienda. Per la gestione dello smartwatch, troviamo due pulsanti sul lato destro della cassa: il primo serve per aprire la pagina delle applicazioni e per il ritorno alla schermata di base. Il secondo avvia la misurazione della pressione arteriosa e, tramite un sensore incorporato, l’analisi dell’elettrocardiogramma. Il feeling che restituiscono è molto buono, anche in situazioni particolari (indossando i guanti, ad esempio). Ovviamente sono presenti le classiche gestures che, agendo sul display touch, permettono il controllo completo delle funzioni.
VOTO: 7,5
Hardware
Partiamo da quello che non c’è; sul Huawei Watch D non troveremo microfono, altoparlante e, stranamente, la connessione Wi-Fi. Abbiamo, invece, il GPS, i vari sensori che sovraintendono al controllo dei parametri della salute e degli allenamenti ed anche il chip NFC. Peccato che, di fatto, quest’ultimo sia praticamente inutilizzabile, visto che manca qualsiasi sistema di pagamento certificato. Per fortuna, le mancanze sono compensate da un gran bel display AMOLED da 1,64 pollici con risoluzione 456 × 280 pixel che ha confermato le prime impressioni ed è risultato molto luminoso e ben leggibile in qualsiasi situazione, anche sotto il sole. È disponibile l’Always-on-Display, anche se solo con due temi, che permettono di leggere l’ora senza attivare lo schermo.
VOTO: 8,5
Software
Il sistema operativo è, ovviamente, HarmonyOS, che abbiamo visto anche sul Watch GT 3 Pro che ho recensito qualche giorno fa. Il Huawei Watch D permette l’analisi di oltre 70 attività sportive, compresi i fabbisogni nutrizionali, le fasi di recupero e il calcolo della massa muscolare. Purtroppo, ancora una volta, devo constatare l’assenza fra le decine di sport, il mio amato padel, il cui allenamento bisogna valutare con i meno precisi badminton, squash o tennis. Lo smartwatch riconosce anche sei specifici allenamenti che, nel caso, avvia automaticamente: camminata all’aperto e al chiuso, corsa all’aperto, corsa al chiuso, ellittica e vogatore.
La specifica propensione al controllo dei più importanti parametri vitali ha, come logica conseguenza, portato ad una parte “smart” un po’ limitata. Non si può rispondere alle chiamate vocali nè interagire con le notifiche se non per mezzo di alcune risposte pre impostate. Non sono mostrate le emoji e, in caso di più messaggi della stessa applicazione, stranamente, per primo è mostrato sempre il più vecchio invece che l’ultimo. Nessun problema con l’applicazione proprietaria “Huawei Health”, al netto delle considerazioni già espresse per il Huawei Watch GT 3 Pro in merito all’installazione sul proprio smartphone.
La parte del leone, ovviamente, è appannaggio della gestione della misurazione della pressione arteriosa. Il Huawei Watch D utilizza lo stesso principio d’uso di un normale sfigmomanometro; per la rilevazione, ovviamente, non si utilizza il fonendoscopio, sostituito da un più moderno sensore e da un algoritmo proprietario HUAWEI TruBP™. Ma il vero uovo di colombo è lo speciale bracciale in dotazione allo smartwatch. Il classico cinturino in Fluoroelastomero, infatti, è corredato di uno speciale cuscinetto ad aria, definito dall’azienda (con poca fantasia, direi) Airbag. La mini pompa, una volta avviata la misurazione, gonfierà e sgonfierà il bracciale in stoffa trattata per permettere la rilevazione della pressione arteriosa. I risultati ottenuti dopo diverse misurazioni, risentono un po’ della posizione ed anche dei piccoli movimenti che, inevitabilmente, si tende a fare con il braccio su cui è indossato lo smartwatch durante i quasi 70 secondi necessari alla misurazione. In ogni caso, comparati con quelli ottenuti utilizzando un normale apparecchio a batteria, variano di una decina di mm di mercurio in eccesso.
Più preciso, stranamente, il valore della frequenza cardiaca. Di seguito un video che mostra, pur con qualche difficoltà di ripresa, la rilevazione comparata.
Per chiudere con il capitolo dedicato alla salute, il Huawei Watch D misura la frequenza cardiaca con estrema precisione grazie alla tecnologia di monitoraggio della frequenza cardiaca HUAWEI TruSeen™ 5.0+, che presenta otto sensori fotoelettrici distribuiti ad anello, con due gruppi di luci che inseriti nell’ergonomica cassa posteriore in zaffiro, che migliorano le capacità anti-interferenza dai segnali esterni. Un algoritmo aggiornato monitora la frequenza cardiaca con grande precisione attraverso un segnale hi-fi, con elettrodi rivestiti in PVD (Physical Vapor Deposition) per una vestibilità confortevole e ben aderente, e letture ECG migliorate. Non mancano le funzioni di analisi del sonno, la misurazione del livello di ossigeno nel sangue SpO2 e l’analisi dell’elettrocardiogramma. Non indossando l’orologio quando dormo, non ho potuto valutare lo specifico ambito dell’analisi della qualità del sonno.
VOTO: 9
Autonomia
La batteria del Huawei Watch D, almeno secondo la casa, dovrebbe garantire fino a 7 giorni di autonomia con un utilizzo “normale”. Completata la ricarica al momento della configurazione, a metà del quarto giorno, lo smartwatch si è spento. Bisogna sottolineare, però che ho eseguito decine di misurazioni della pressione e l’ho utilizzato durante due partite di padel (per un totale di tre ore di gioco), situazioni che hanno influito molto sulla durata della batteria. Probabilmente, in quella situazione “normale” definita dall’azienda, i risultati non dovrebbero discostarsi molto da quanto dichiarato.
VOTO: 8
Huawei Watch D, considerazioni finali
Il prezzo del Huawei Watch D non può non tener conto della tecnologia che questo smartwatch implementa; sul Huawei store è disponibile a 399€ ma, volendo, si può optare per un pagamento in tre rate da 133€ oltre che approfittare di acquisti in combinazione con, ad esempio con gli auricolari Huawei FreeBuds 5I, da poco recensiti, con sconti vantaggiosi. Ci sono sicuramente smartwatch che costano meno, ma il valore aggiunto della misurazione della pressione arteriosa, non si può valutare solo con la differenza di prezzo. E poi, quanto costa un qualsiasi modello di Apple Watch, giusto per fare un confronto? Certo, bisogna scordarsi gran parte delle funzioni smart che i suoi concorrenti garantiscono, ma il Huawei Watch D è “smart” in modo decisamente diverso e si preoccupa realmente della tutela della nostra salute.
VOTO FINALE: 8,3