Il marchio “iPhone” non è un’esclusiva Apple

Andando in Cina potrebbe capitare che, entrando in un centro commerciale e chiedendo un iPhone, si venga portati nel reparto pelletteria. Non sarà uno sbaglio del commesso, state tranquilli, ma solo una conseguenza del fatto che Apple ha perso una causa contro Xintong Tiandi, marchio di prodotti in pelle.

La causa tra Apple e Xintong Tiandi si protraeva da molti anni e la corte cinese si era già espressa in favore di quest’ultima, ma dopo l’appello della casa americana, si è ora giunti all’ultimo grado di giudizio. A far pendere l’ago della bilancia in favore di Xintong Tiandi ci sono stati diversi fattori: in primo luogo Apple aveva sì registrato il marchio iPhone nel 2002, ma unicamente per la categoria “prodotti tecnologici”; inoltre la casa di Cupertino non è riuscita a dimostrare che iPhone fosse già famoso e universalmente riconosciuto prima che il nome venisse usato per i prodotti in pelle.

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Una sentenza del genere potrebbe sembrare una sciocchezza ma così non è, in un mondo dove le apparenze contano tanto quanto la sostanza, condividere il nome (e che nome!) con un altro prodotto può creare confusione e togliere parte di quel senso di esclusività su cui Apple ha sempre puntato.

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Malato di tecnologia della prima ora, #tecnoscimmiato per antonomasia e attento ad ogni novità che porti innovazione.

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