Nothing phone (1), la recensione @TheGeekerz
Ci sono volute alcune settimane di utilizzo, compresa la vacanza in Puglia, ma oggi la recensione del mio Nothing phone (1) è, finalmente, pronta.
Prima di iniziare questa recensione, è opportuno sfruttare qualche minuto in più per alcune riflessioni, a quasi due mesi dalla sua presentazione e dopo quasi uno da quando l’ho acquistato. Nel corso dell’ultimo anno, nessun telefono ha saputo scatenare tanto hype quanto il Nothing phone (1) di Carl Pei. Non tanto per le sue peculiarità tecniche, in fondo è pur sempre un (ottimo) mid-level, ma per quanto il suo ideatore ha saputo creargli intorno. Decisamente tanti, forse persino troppi secondo me, gli spunti presi dall’iPhone di Apple, ma fin dall’inizio Carl Pei non ha mai nascosto l’idea di fare del suo Nothing phone (1) l’iPhone di Android. Qundi design, retro e anche il famoso cerchio di LED sul lato “B” rimandano tutti ad una famosa mela stilizzata, simbolo da sempre della casa di Cupertino. Superato questo primo impasse, il Nothing phone (1), al di la dei 900 led della Glyph Interface, ha saputo crearsi un deciso ruolo e, non solo per il suo design, ha portato un bello scossone allo statico mercato degli smartphones, notoriamente poco incline a novità rivoluzionarie, soprattutto per quanto riguarda il design. Forse solo l’ormai “vecchio” Essential Phone (di cui Carl Pei ha acquistato la società) aveva saputo ottenere lo stesso interesse e mi viene in mente solo realme, al momento, capace di fare altrettanto in termini di stile.
Ma adesso stop alle ciancie e dedichiamoci alla recensione vera e propria.
Nothing phone (1), la confezione
Purtroppo da Apple il Nothing phone (1) ha pensato bene di copiare anche la confezione, per cui tutto quello che troviamo all’interno della bella scatola piatta (a proposito, così come quella dei Nothing ear (1), una volta aperta non si chiude più) è il cavo USB “C” ed l’iconico pin per l’estrazione della slitta porta SIM. Cover trasparente (25€) e alimentatore (30€) sono da acquistare a parte.
VOTO: 5
Costruzione, Materiali, Design, Ergonomia
Sicuramente un telefono che si fa notare il Nothing phone (1) ma, in ogni caso, anche ottimamente costruito. Vetro Gorilla Glass 5 ed alluminio la fanno da padroni in un design che sfrutta il “total flat” come caratteristica principale. Ovvio che non si può non restare affacinati di fronte al lato “B” dello smartphone che, grazie alla totale trasparenza ed ai suoi 900 LED, attira l’attenzione dei curiosi come da tempo non mi succedeva. Tutti coloro che l’hanno visto per la prima volta (quelli meno smaliziati, ovviamente) mi hanno subito chiesto se si trattasse del nuovo iPhone, a dimostrare come il primo obiettivo di Carl Pei sia stato pienamente raggiunto. In ogni caso il telefono è costruito ottimamente, non ci sono imperfezioni o scricchiolii e, nonostante le dimesnioni reali maggiori di quanto non sembrasse in foto, si adopera senza grossi problemi di ergonomia; ottimo, a proposito, il trattamento oleofobico. Purtroppo ci sono un paio di nei abbastanza importanti, secondo me. Il primo riguarda la pellicola pre installata a protezione del display, di qualità assolutamente insufficiente, degna dei peggiori prodotti cinesi. Si graffia solo a guardarla e in alcuni punti è già scollata dal display, come potete vedere dalla foto.
L’altra riguarda l’incredibile facilità con la quale il Nothing phone (1) scivola da qualsiasi superficie, anche in presenza di inclinazioni impercettibili. L’ho verificato a mie spese dopo qualche minuto di “appoggio” sul mio caricatore wireless, dal quale è scivolato via meglio di uno sciatore fra i paletti dello slalom. Quindi la prima cosa da fare dopo (o insieme) all’acquisto del telefono è quella di ordinare una buon vetro di protezione al display ed una buona cover, rigorosamente trasparente, mi sembra ovvio.
VOTO: 7
Hardware & scheda tecnica
Per caratteristiche tecniche e peculiarità, il Nothing phone (1) è, a tutti gli effetti, un mid-level e per tale motivo si inserisce in una fascia fra le più affollate e “feroci” del mercato. Al giorno d’oggi, il mercato lo dimostra, un mid-level come questo può accontentare i “desiderata” della stragrande maggioranza dell’utenza, senza obbligarli, visti i prezzi, a vendere un rene per comprare il nuovo top di gamma, di qualsiasi marca sia. Il processore è lo Snapdragon 778G+, una versione opportunamente rivista e corretta specificatamente per il Nothing phone (1), qualunque cosa voglia dire. Due le configurazioni di memoria disponibili: 8/12 GB di RAM e 128/256 GB UFS 3.1 di storage, questi ultimi non espandibili. Non mancano il supporto al 5G, la doppia SIM, il Wi-Fi 6, l’NFC ed il Bluetooth 5.2. Mancano l’uscita video ed il jack da 3,5 mm per i collegamenti cablati alle cuffie. Vediamo le specifiche tecniche complete:
- Display: Flexible OLED da 6,55 pollici, FullHD+, HDR 10+, refresh-rate a 120 Hz, 1 miliardo di colori, vetro Gorilla Glass 5
- Processore: Snapdragon 778G+ 5G
- Scheda grafica: Adreno 642L
- RAM: 8 (versione in prova)/12 GB
- Memoria: 128/256 GB (versione in prova 256 GB), USF 3.1, non espandibile
- Sistema operativo: Android 12, Nothing OS 1.1.0
- Fotocamere posteriori: principale Sony IMX766 da 50 Mpx, f/1.9, 24mm (wide), 1/1.56″, 1.0µm, PDAF, OIS; ultra grandangolare 50 Mpx, f/2.2, 114˚;
- Fotocamera anteriore: 16 Mpx, f/2.5, (wide), 1/3.1″, 1.0µm
- Connettività: USB “C “2.0, Wi-Fi 802.11 a/b/g/n/ac/6, dual-band, hotspot; Bluetooth 5.2
- Extra: doppio speaker stereo
- Sicurezza: sensore ottico impronte a display, sblocco con riconoscimento 2D del volto
- Batteria: 4500 mAh, ricarica rapida a 33 Watt (alimentatore non compreso nella confezione)
- Dimensioni: 159.2 x 75.8 x 8.3 mm
- Peso: 193,5 grammi
- Colori: Bianco, Nero (versione in prova)
VOTO: 8
Software
Il SW on-board si chiama, senza troppa fantasia, NothingOS e dopo un paio di aggiornamenti, soprattutto dedicati alla fotocamera, è arrivato alla versione 1.1.3. Di fatto, se escludiamo la personalizzazione “Glyph” si tratta di una versione praticamente stock di Android 12 oggetto, tra l’altro, nei giorni scorsi, di alcune precisazioni da parte di Carl Pei relative ai futuri aggiornamenti ad Android 13. Certo, pensando a quanto fatto in termini di design, le aspettative per qualcosa di veramente esclusivo, forse pensando ai gloriosi giorni dei primi OnePlus, erano alte, ma non ci sono state conferme in tal senso. Devo ammettere che non tutto ha funzionato subito alla perfezione, e questo era ampiamente prevedibile, trattandosi di uno smartphone totalmente nuovo, ma ancora oggi, a due mesi dal lancio, ci sono ancora piccoli lag e qualche bug da sistemare. Non mi preoccupo eccessivamente, visto che, in poco più di sette settimane sono già stati rilasciati due update importanti. Piccolo appunto: non mi fanno impazzire i tooggle giganti di rete e Bluetooth, davvero poco pratici.
VOTO: 7
Comparto fotografico
Prove complete disponibili QUI e QUI.
VOTO: 7
Prestazioni, autonomia e multimedialità
Partiamo subito dal pezzo forte di Nothing phone (1), il display. Si tratta di un ottimo pannello Flexible OLED da 6,55 pollici, FullHD+, HDR 10+, refresh-rate a 120 Hz, 1 miliardo di colori, vetro Gorilla Glass 5 e con luminosità di picco che dovrebbe arivare fino a 1200 nits. Scrivo dovrebbe perché, nei giorni scorsi, alcune prove hanno dimostrato come, in realtà, per non meglio precisati motivi di sicurezza (Nothing docet), siamo su valori un po’ più bassi (750 nits circa). In ogni caso si tratta di un ottimo pannello, con l’unico neo di non essere ottimamente visibile sotto la luce diretta del sole, situazione che obbliga a compiere qualche acrobazia per riuscire a leggere lo schermo. Discretamente potente l’audio emesso dai due altoparlanti anche se la qualità, soprattutto a volumi alti, lascia un po’ a desiderare. La batteria da 4500 mAh permette di arrivare a fine giornata con quasi sei ore di schermo acceso e con utilizzo particolarmente pesante. Supporta la ricarica rapida a 33 Watt, quella wireless a 15 Watt e quella inversa a 5 Watt. Come detto in apertura, l’alimentatore non è compreso.
VOTO: 8
Connettività e comparto telefonico
Perfettamente in linea con i migliori concorrenti della sua fascia di mercato. A parte il jack da 3,5 mm, non manca nulla, compreso il sempre utile e ormai indispensabile chip NFC. Nessun problema di ricezione o connettività, anche in 5G con SIM WindTre che, come è noto, non è certo un operatore che garantisca veocità da Formula 1.
VOTO: 8,5
Nothing phone (1), considerazioni finali
Giunti alla fine di questa recensione, si tratta di esprimere un giudizio finale che riassuma l’esperienza Nothing phone (1). Prima di tutto è giusto ricordare che, nonostante le evidente somiglianze, non è un iPhone ma non è neanche un OnePlus, per quanto il fondatore delle due aziende sia lo stesso. Questo per dire che non dobbiamo aspettarci il miglior Android del mercato, ma un dispositivo mid-level che ha tutte le carte in regola, contando sul fatto che i prossimi aggiornamenti risolveranno gli ultimi bug, per giocarsela nella rispettiva fascia di mercato con tutti i principali concorrenti. Il suo lato “B” gli dona quell’aura di esclusività che non fa mai male, anche se, proprio per questo, bisogna mettere in conto qualche decina di Euro in più al momento dell’acquisto. Sicuramente il Nothing phone (1) ha avuto il prezioso merito di far tornare a parlare e discutere i potenziali utenti, cosa non semplice in un mercato sempre più statico. Al momento i prezzi ufficiali sono di 499€ per la versione 8/128, 529€ per quella 8/256 e 579€ per quella 12/256 GB. Navigando in rete è già possibile risparmiare qualcosina, come dimostra QUESTA offerta.
VOTO FINALE: 7,21