Su Huawei si abbatte la scure di Trump e Google (AGGIORNAMENTO)
L’anticipazione di Reuters, famosa agenzia di stampa inglese, di ieri sera (poi rilanciata da The Verge, da cui ho ripreso l’immagine che vedete qui sotto) è una di quelle clamorose: Huawei non potrà più utilizzare i servizi di Google.
Huawei perderà l’accesso ad Android
Torniamo indietro di qualche tempo. Mesi fa il governo Trump si scatenò in una campagna contro Huawei, rea, secondo il presidente americano, di gravi fatti di spionaggio e di violazione della privacy. Per questo la casa cinese fu estromessa dal ricco mercato della connessione 5G. Ieri, come dicevo in apertura, il governo americano ha reso esecutivo il ban nei confronti di tantissime aziende cinesi, inclusa Huawei, includendola nella blacklist del presidente Trump. La conseguenza immediata è che Google, azienda che più americana non si può, in ottemperanza alla decisione governativa, avrebbe, il condizionale è d’obbligo, sospeso l’accesso di Huawei a tutti i suoi servizi. In pratica gli smartphone ed i prodotti del brand che utilizzano Android, perderebbero la possibilità degli aggiornamenti ma, ed è questa la cosa più grave, soprattutto, non sarebbe più possibile l’accesso ai principali servizi di Mountain View, quali Gmail, Play Store e Play Services, la base che permette al sistema operativo di essere sfruttato al massimo delle sue funzionalità.
Ricordo che i dispositivi Huawei, in Cina, non possono, per il divieto del governo, utilizzare i servizi di Google. Se la notizia fosse confermata, sembra, infatti, che Google si stia ancora riservando di decidere come procedere, la situazione sarebbe la stessa anche al di fuori dei confini del grande paese asiatico. Huawei potrebbe solo utilizzare la versione AOSP (Android Open Source Project, di fatto la base dell’OS) del sistema operativo con le ovvie ripercussioni che questo significherebbe. Non solo, sembra che anche i dispositivi già sul mercato non saranno più supportati: questo significherebbe addio immediato ad ogni tipo di aggiornamento di Android e dei suoi servizi. Come se non bastasse, sempre in ottemperanza al famoso editto Trumpiano, secondo quanto riferisce Bloomberg, anche le principali aziende fornitrici di componenti elettronici come Qualcomm (processori), Intel e Broadcom avrebbero sospeso la fornitura a Huawei dei loro prodotti.
Attraverso il proprio account Twitter, Huawei avrebbe tranquillizzato i propri utenti, dicendo che sugli smartphone attualmente sul mercato non dovrebbe cambiare nulla. Peraltro, ed a questo punto la notizia assume tutt’altra rilevanza, da mesi si vocifera che il brand cinese stia lavorando al progetto ed allo sviluppo di un proprio OS. Che avessero già previsto tutto? E qualora tutto fosse confermato, cosa cambierà per gli utenti di uno smartphone del brand cinese? Magari domani a Londra, dove sarò per il lancio di HONOR 20, ne sapremo qualcosa di più.
Stay Tuned!
Proprio in questo momento, ricevo il comunicato ufficiale di Huawei rispetto a quanto descritto nell’articolo. Lo pubblico così come è arrivato:
“Huawei has made substantial contributions to the development and growth of Android around the world. As one of Android’s key global partners, we have worked closely with their open-source platform to develop an ecosystem that has benefitted both users and the industry. Huawei will continue to provide security updates and after sales services to all existing Huawei and Honor smartphone and tablet products covering those have been sold or still in stock globally. We will continue to build a safe and sustainable software ecosystem, in order to provide the best experience for all users globally.
Huawei ha apportato sostanziali contributi allo sviluppo e alla crescita di Android in tutto il mondo. Come uno dei principali partner globali di Android, abbiamo lavorato a stretto contatto con la loro piattaforma open source per sviluppare un ecosistema che ha avvantaggiato sia gli utenti che l’industria. Huawei continuerà a fornire aggiornamenti di sicurezza e servizi post-vendita a tutti gli smartphone e tablet Huawei e Honor esistenti compresi quelli già venduti o ancora disponibili a livello globale. Continueremo a costruire un ecosistema software sicuro e sostenibile, al fine di fornire la migliore esperienza a tutti gli utenti a livello globale.”