E finalmente… Essential Phone è arrivato.
Essential Phone! Finalmente, è proprio il caso di dirlo. C’è voluta una vita ma, proprio il giorno prima del mio compleanno, l’agognata odissea è terminata e lo smartphone è tra le mie mani.
Essential Phone, un’attesa infinita.
Sembrava non sarei più stato in grado di venirne a capo. Dopo una serie di tentativi di acquisto, tutti terminati allo stesso modo, mi ero quasi rassegnato a metterci una pietra sopra. Evidentemente il matrimonio fra il sottoscritto ed Essential Phone (perdonate la blasfema citazione) “Non s’aveva da fare“. In questo articolo di quasi tre mesi fa, riportai tutte le vicissitudini riscontrate nei vari tentativi, compresa una malcelata accusa di frode da parte di un elemento dello staff del Customer Care di Essential. Purtroppo, ed è la questione più importante, la discussione sulle problematiche ha causato anche uno spiacevole “misunderstanding” con l’amico Claudio Stoduto, del quale mi assumo tutta la responsabilità. Non posso che rinnovare le mie scuse all’amico Claudio.
Quel Paperino che fa mostra di se nelle immagini non è capitato per caso. Di fronte a certi dispositivi come l’Essential Phone, torniamo ad essere quei bambini che, a tutti i costi, vogliono farsi comprare dalla mamma il giocattolo nuovo. Talmente desiderato che non si accetta nessun tipo di sostituto. Sarà l’aera di esclusività dovuta al fatto che non è disponibile ufficialmente dalle nostre parti, sarà che il suo “papà” è quell’Andy Rubin inventore di Android, saranno i materiali pregiati e quell’incredibile display, sarà (e non è poco) il prezzo a dir poco eccezionale, sarà quello che volete, ma è dallo scorso Agosto che la mia scimmia è scatenata in una danza senza senso.
Soltanto nel caso del BlackBerry Priv (ricordate?), che ancora oggi funge da telefono domestico, ho sperimentato una simile sensazione. Lo so, siamo tutti un po’ matti ma, in fondo, non facciamo del male a nessuno se non al nostro portafoglio, non credete? Non posso esimermi, ancora una volta, dal ringraziare immensamente la mia “famiglia americana”: è solo grazie a Josie ed alla sua perseveranza (causata dalla mia insistenza, ovviamente) che è stato possibile trovare in un negozio di New York, lo scorso Dicembre, un esemplare di Essential Phone “unlocked” disponibile. Mi è costato 90$ in più (essendo uno store indipendente) ma credo ne sia valsa la pena.
Essential Phone, quante similitudini con BlackBerry Priv
Giusto per lasciare il campo a spiacevoli equivoci, le similitudini di cui parlo non sono quelle tecniche, ovviamente. Si tratta (ed anche qui scatta la citazione, anche se meno blasfema di quella precedente, per fortuna) di “Una questione di feeling“. Fin dalla confezione, per quanto completamente differente per foggia e dimensioni, forse per il colore molto simile, il “legame” con il primo smartphone Android dell’ormai ex brand canadese, è molto presente. Quella di Essential Phone è decisamente elegante, si apre a cassetto e mostra in primo piano il dispositivo e la dotazione, fra cui spicca l’adattatore USB tipo “C”/Jack 3,5mm per collegare auricolari/cuffie dotate del classico spinotto. Il corto spezzone di cavo riprende i materiali del cavo USB/USB tipo “C” , che non è della classica plastica gommata. La scelta è stata quella di rivestire il cablaggio con una “calza” di tessuto che evita i fastidiosi arrotolamenti del filo: molto, molto elegante. Completa la dotazione l’alimentatore (ovviamente dall’attacco americano) ad alto amperaggio 9V/3A, che permette la carica veloce. Il dispositivo, inutile dirlo, è bellissimo! Questo articolo, è giusto ricordarlo, prescinde dagli aspetti tecnici e dal comportamento. Per quello ci sarà la recensione, dopo aver testato Essential Phone in maniera adeguata. Non è un mistero per nessuno, d’altronde, che i primi esemplari (e, forse, anche i secondi ed i terzi) soffrissero di terribili problemi di SW. Io posso solo dire che, al momento della configurazione, il mio ha scaricato tutti gli aggiornamenti disponibili (quattro differenti updates) e mi ha notificato anche quelli da scaricare attraverso il Play Store, riguardanti la fotocamera e le principali applicazioni Google.
La scheda tecnica di Essential Phone descrive, sulla carta, un terminale eccezionale, che unisce materiali pregiati come la ceramica per la cover posteriore ed il titanio per il telaio, a componenti HW di tutto rispetto:
- Processore Snapdragon 865
- 4GB di RAM
- 128GB di memoria (non espandibile)
- Display da 5,7 pollici 2560 x 1312 QHD, aspect ratio 19:10, Gorilla Glass 5
- Dual Camera (RGB+Monocromatica) da 13 Mpx, f/1,85, Hybrid Auto Focus combing Contrast, Phase Detect and IR Laser Assist Focus Video at 4K 30fps, 1080p 60fps or 720p 120fps (con l’ultimo aggiornamento è stata aggiunta la funzione “ritratto”)
- Fotocamera anteriore da 8 Mpx
- Bluetooth: 5.0 LE
- WiFi: 802.11a/b/g/n/ac
- Supporto 4G LTE
- Batteria da 3040 mAh con ricarica rapida (no wireless)
- Sensore impronte digitali
Sul retro, oltre al sensore delle impronte, molto veloce e preciso, ed alle fotocamere, spiccano i due pin magnetici, da subito caratteristica esclusiva di Essential Phone. Servono per collegare allo smartphone gli accessori dedicati; per ora (e dubito vedremo qualcos’altro) è disponibile solo la fotocamera da 360°. Sarebbe dovuta arrivare anche una fantomatica dock per la ricarica, ma che al momento è visibile solo sul sito di Essential.
Il fascino sprigionato da questo terminale trascende il mero significato di oggetto tecnologico. Dotato di Android Nougat 7.1.1 stock (per Oreo dovrebbe essere questione di giorni), Essential Phone non fa niente di più (anzi, forse qualcosa meno) di un qualsiasi altro dispositivo mosso dall’OS di Mountain View. Ma la sensazione che si prova, almeno per me, quando lo sia ha tra le mani (a proposito, è meno scivoloso di quanto mi aspettassi), è qualcosa difficilmente descrivibile. Sembra di maneggiare un oggetto pregiato ma, allo stesso tempo, molto “morbido”. Ripeto, è difficile rendere l’idea a parole: bisogna averlo in mano per capire cosa voglio dire.
Devo ancora decidere se utilizzarlo con una cover, ma quelle che ho provato, per quanto di qualità, lo rendono immediatamente un telefono normale, nascondendo quella bellezza ammaliante che rende Essential Phone un oggetto quasi unico. Probabilmente opterò per una protezione in vetro del display (anche se il Gorilla Glass 5 “dovrebbe” mettere al riparo da danni) e nulla più.
In fondo, per tornare a quanto scrissi a proposito del BlackBerry Priv, chi uscirebbe con una bellissima donna coprendone il viso?