Meizu M5S lo smartphone con gli occhi a mandorla
Con Meizu M5S proviamo per la prima volta sul nostro sito un dispositivo della casa cinese e per questo voglio subito ringraziare l’ufficio stampa di Meizu per la cortese disponibilità.
Meizu M5S, il mid-level che invoglia
Meizu M5S è un dispositivo presente sul mercato italiano ormai da qualche mese, dopo la presentazione ufficiale avvenuta allo scorso MWC di Barcellona. Non fa nulla per nascondere la sua natura di dispositivo mid-level, a partire dalla scheda tecnica, che vede in primo piano un “vecchio” processore Mediatek MT6753, octa-core da 1,3 GHz, non proprio un fulmine di guerra. Per fortuna lo aiutano 3 GB di RAM, ad evitare eccessivi rallentamenti ed antipatici lag. La scheda tecnica completa recita:
- Display: 5.2 pollici HD IPS 2.5D (1280×720), 4
- Processore: MediaTek MT6753 octa-core a 64-bit a 1,3 GHz
- GPU Mali-T720
- Sistema Android 6.0.1 Marshmallow U.I. proprietaria Flyme
- RAM 3GB LPDDR3
- Memoria interna 32 GB espandibile tramite microSD fino a 128GB
- Supporto dual-SIM (unica sim se si usa Micro-SD)
- Sensore impronte digitali sul tasto home
- Connettività: Wi-Fi Dual Band 5/2.4 GHz, tecnologia VoLTE, Wi-Fi 802.11 a/b/g/n (2,4/5 GHz), Bluetooth 4.0 LE, GPS / GLONASS
- Fotocamera posteriore da 13 MP con messa a fuoco PDAF in 0.2 s, F/2.2 e doppio Flash LED Dual Tone
- Fotocamera frontale da 5 mega-pixel, F/2.0
- Dimensioni: 148,2 x 72,5 x 8,4 mm
- Peso: 143 g.
- Batteria da 3000 mAh con ricarica rapida
Lo stile di Meizu M5S non colpisce certo per originalità, tanto che è difficilissimo non confonderlo con gli altri smartphone della sua categoria ma, in ogni caso, non rinuncia a qualche “vezzo” da premium, come lo chassis in alluminio, il display da 5.2 pollici 2,5D (anche se con risoluzione solo HD 1280×720), la ricarica rapida della batteria. Anche il comparto fotografico sembra niente male: la fotocamera posteriore da 13 Mpx sfrutta una costruzione con lenti a cinque elementi ed è equipaggiata con la messa a fuoco a detenzione di fase (PDAF). Ottima la scelta di posizionarla a filo con la scocca, in modo da evitare pericolose sporgenze.
Meizu M5S, un’interfaccia che disorienta
Alla prima accensione sono rimasto decisamente disorientato dalla UI proprietaria; è la prima volta, infatti, che mi trovo di fronte alla personalizzazione Flyme e ho faticato un po’ capire i passi necessari per scaricare le principali GApps che, ovviamente, non sono comprese nella dotazione di serie. La versione di Android (praticamente stravolta dalla U.I.) è ancora Marshmallow. Vedremo nei prossimi giorni, durante i nostri abituali test, come sarà il mio rapporto con Meizu M5S, uno smartphone particolare, almeno per me. In particolare mi preme verificare le prestazioni telefoniche e di navigazione perchè, nonostante il supporto alla connessione LTE, Meizu M5S manca della banda 20.
Stay tuned!